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Dall'encefalite da zecca al virus del Nilo occidentale: pronto il "Piano regionale emergenze infettive"

Su proposta dell'assessore alla salute, il programma è stato approvato e comprende anche patologie come la pandemia influenzale legate in parte alla globalizzazione

La giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, ha approvato il Piano regionale per il contenimento e la gestione delle emergenze infettive, zoonosiche (ovvero trasmesse da animali) e di sicurezza alimentare. «Prevenzione significa prima di tutto organizzazione e comunicazione» ha sottolineato l'assessore Telesca, precisando che «l'impegno della Regione nella prevenzione è in linea con una crescente attenzione internazionale a fronteggiare le emergenze di tipo infettivo, in particolare per il rischio dell'emergere di alcune malattie, come l'encefalite da puntura di zecca o il virus del Nilo occidentale, la pandemia influenzale, le emergenze alimentari o veterinarie legate in parte, anche, alla globalizzazione».

Il documento approvato oggi discende dal Piano regionale della Prevenzione (Prp) e risponde alle indicazioni di quello nazionale e ad indirizzi di livello comunitario. Pertanto il Piano regionale emergenze infettive definisce le figure, i compiti e le responsabilità al fine di attuare in tempi certi provvedimenti per il contenimento e la gestione delle emergenze infettive, a trasmissione animale o che possono compromettere la sicurezza alimentare.

E' prevista una precisa "catena di comando" che individua le responsabilità e relative funzioni, i profili di coordinamento ed i contatti della filiera dell'emergenza a livello regionale e locale. I riferimenti regionali per le emergenze sono individuati nell'Assessorato alla salute, per i provvedimenti generali e le linee di indirizzo, e nell'Area promozione salute e prevenzione come struttura di riferimento per le attività di sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive.

Vi sono poi l'area emergenza sanitaria territoriale della Regione Fvg che gestisce la rete regionale dell'emergenza sanitaria ed è responsabile del trasporto dei malati nell'ambito di specifici protocolli di intervento; le Cliniche malattie infettive di Udine e Trieste, quali riferimento tecnico specialistico clinico e di diagnosi; i Laboratori di diagnostica, ovvero il Laboratorio di riferimento regionale per la virologia e la microbiologia, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (Izs) e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (Arpa), che svolgono anche ricerca e consulenza tecnica.

Il Piano individua inoltre a livello regionale il Gruppo tecnico regionale emergenze infettive (Grei - Gei), che, tra l'altro, coordina e verifica le attività sul territorio, programma e attua esercitazioni di emergenza in tempo reale, assicura l'invio tempestivo di dati e informazioni; a livello locale in ogni Azienda sanitaria è prevista l'istituzione di un Gruppo locale emergenze infettive, con compito, tra l'altro, di predisporre il Piano locale, le procedure operative, identificare le strutture di ricovero e cura. In caso di una sospetta emergenza infettiva il Piano prevede cinque stadi di intervento (sospetto, indagine, conferma, risposta, contenimento/estinzione) cui corrispondono precisi compiti operativi per ciascuna unità coinvolta.

Sono già attivi a livello regionale specifici protocolli per emergenze sanitarie quali Sindrome acuta respiratoria severa (Sars), epidemia da antrace, ebola, pandemia influenzale, arbovirosi trasmessa da zanzare, mentre vi sono programmi per il monitoraggio della sanità animale su bovini, suini e ovi-caprini, con relativi protocolli di intervento. Entro 180 giorni dalla pubblicazione del provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione (Bur) le Aziende sanitarie dovranno applicare le previsioni del Piano a livello locale.

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