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Ente tutela pesca, Novelli (Fi): «La Giunta si pronunci sul suo futuro»

«In sospeso anche il problema delle Guardie Volontarie che dal 2007 non hanno più il porto d’armi. Urgenza alla luce del caso del guardiapesca ucciso in Emilia Romagna»

«Quali sono le intenzioni della giunta regionale sulla revisione e riorganizzazione dell’Ente Tutela Pesca (ETP)? Esistono linee di indirizzo in merito alla composizione del nuovo Ente che, come da anticipazioni, dovrebbe sorgere dalle ceneri del vecchio ETP?».
A porre i quesiti è il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli che ha presentato un’interrogazione sul tema alla presidente Serracchiani ed all’assessore regionale competente.

«L’ETP, voluto dalla Regione nel 1971, con la L.R. n° 19 – rileva Novelli – è stato messo in discussione dalla Giunta Serracchiani, con l’assessore competente Panontin nel novembre 2015. A quel tempo l’assessore aveva dichiarato sulla stampa la volontà dell’esecutivo di sopprimere l’ETP e passare parte delle sue funzioni gestionali all’ERSA, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale. Lo stesso assessore aveva anche preannunciato il commissariamento della struttura per consentire di ultimare il lavoro nel 2016».

«Una visione che il Consiglio Direttivo dell’ETP ha subito contrastato, sottolineando che i due Enti potrebbero non dialogare tra loro (chi avrebbe l’ultima parola?), e soprattutto, non ci sarebbero risparmi, dato che buona parte del personale è composta da dipendenti regionali. Oltre a questo sarebbero eliminati il presidente ed i rappresentanti del collegio (15) eletti ogni quattro anni e fondamentale cinghia di trasmissione fra la sede centrale ed il territorio, ed anche la Vigilanza, composta da 156 Guardie Volontarie, avrebbe un destino indefinito».

«La presentazione dell’articolato della riforma – prosegue l’esponente di Forza Italia – era prevista per novembre 2016, data poi slittata a gennaio 2017, ma, a tutt’oggi, non si è visto ancora niente. Parrebbe, anzi, che il pensiero originario della soppressione sia stato accantonato per far posto ad un nuovo Ente (tutto burocratico), che non avrebbe, però, più la rappresentanza della categoria dei pescasportivi».

«Rimane poi in sospeso anche il problema dell’armamento delle Guardie Volontarie, dato che dal 2007 non hanno più il porto d’armi. Questo, però, si renderebbe necessario in forma parziale (non per tutti e non obbligatorio) – conclude Novelli – anche alla luce del caso del guardiapesca ucciso in Emilia Romagna e del fatto che molti di loro prestano servizio notturno».

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