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Enti locali: Panontin, in Fvg meno tasse che nel resto d'Italia, entrate tributarie al 33%

A differenza del Friuli venezia Giulia, il valore dei trasferimenti statali e regionali raggiunge quasi il 54%

«Il Friuli Venezia Giulia ha la minore pressione fiscale locale in Italia dopo la Valle d'Aosta e, di conseguenza, le famiglie pagano meno tasse rispetto al resto del Paese. Questo è un dato incontrovertibile». Lo afferma l'assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, commentando i dati pubblicati lunedì scorso su Il Sole 24 Ore che riprendono uno studio effettuato dalla Banca d'Italia.

«La presidente Debora Serracchiani e l'assessore alle Finanze, Francesco Peroni, avevano già illustrato in modo chiaro - evidenzia Panontin - come, tra le ragioni fondamentali che ci hanno portato ad avere la pressione fiscale locale molto più bassa che nel resto d'Italia, ci fosse un'oculata e virtuosa gestione degli enti locali e l'azione determinante del finanziamento regionale che ha permesso ai Comuni di chiedere di meno ai propri cittadini in termini di tasse, tributi o imposte varie».

«La possibilità che hanno i sindaci del Friuli Venezia Giulia - aggiunge l'assessore - di approvare riduzioni della pressione fiscale o di non aumentarla è la logica e coerente conseguenza di una maggiore disponibilità di risorse finanziarie a differenza delle amministrazioni comunali del resto del Paese». A questo proposito sono sufficienti pochi numeri che si possono ricavare anche dagli studi dell'Ifel, cioè dell'istituto di ricerca della Anci nazionale. Elaborando questi dati si scopre che, a livello nazionale, nel 2015 le entrate tributarie valevano circa il 52% di tutte le entrate correnti dei Comuni, mentre le entrate per trasferimenti statali o regionali valevano quasi il 29%.

Nel Friuli Venezia Giulia la situazione si capovolge completamente: le entrate tributarie sono meno del 33% del totale corrente, mentre il valore dei trasferimenti statali e regionali raggiunge quasi il 54%. A completare il quadro si scopre che, se la percentuale dei trasferimenti regionali sul totale dei trasferimenti ai comuni a livello nazionale si attesta sul 39%, in Friuli Venezia Giulia oltrepassa il 91% risultando seconda solo alla Valle d'Aosta. Ciò è dovuto anche al fatto che, mentre nei Comuni del resto d'Italia, sempre nel 2015, il dato medio pro-capite dei trasferimenti correnti è pari ad 206,4 euro, i Comuni Fvg, secondo Ifel-Anci, ricevono una media pro-capite di 588,5 euro.

«Nel resto d'Italia - sottolinea Panontin - i Comuni sono stati costretti negli ultimi anni ad aumentare ogni loro tassazione per poter garantire i servizi ai propri cittadini, mentre da noi il sistema della finanza locale regionale ha garantito sufficienti risorse ed il divario è ulteriormente aumentato nel 2016. Il merito della Regione Fvg di stanziare molte risorse a favore degli enti locali - ricorda l'assessore - è ormai consolidato da vent'anni grazie all'azione di governo esercitata da Giunte di Centrodestra e di Centrosinistra».

«Con la riforma della LR 18/2015 sulla finanza locale - sottolinea Panontin - questo sistema è stato ulteriormente consolidato, attraverso la garanzia di risorse triennali ordinarie certe al sistema per un ammontare di 433 milioni annui che, di fatto, rappresentano la media pluriennale degli stanziamenti regionali precedenti. A queste - conclude l'assessore - vanno aggiunte quelle, ingentissime, per i servizi sociali, gli investimenti e i filoni settoriali».

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