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Esodo: 1 milione di euro sbloccato da intesa con Unione Istriani per il museo di Padriciano

La presidente Serracchiani riceve il Vessillo dall'Unione Istriani «per la coerenza e la determinazione con cui ha preso un impegno e lo ha mantenuto»

Un atto che dà continuità e sviluppo a un progetto unico in Italia e contemporaneamente sblocca importanti finanziamenti per circa 1 milione di euro che erano in attesa di poter essere utilizzati per i lavori di restauro, con l'impegno di far entrare il Museo dell'esodo di Padriciano (Trieste) nel circuito regionale del Friuli Venezia Giulia, come il sito di Porzus. Questo il concetto espresso in maniera condivisa oggi a Trieste dal presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, e dai massimi vertici dell'Amministrazione regionale in occasione della sottoscrizione del protocollo d'intesa per la conservazione e la valorizzazione del Museo di carattere nazionale Centro raccolta profughi (Crp) di Padriciano (Ts).

Ripercorrendo l'iter che ha portato alla firma dell'accordo siglato da Regione e Unione degli Istriani, è stato ricordato che a partire dal 2011 l'allora Provincia di Trieste aveva concesso in uso per nove anni all'associazione presieduta da Lacota uno degli edifici del Campo, ovvero quello che tra gli anni Cinquanta e Settanta era stato scuola, cinema e salone, con l'obiettivo di favorire la continuazione dell'attività museale parallelamente al restauro del bene, grazie al contributo ministeriale stanziato proprio a favore dell'Unione degli istriani. A seguito della riforma delle Autonomie locali messa in atto dalla Regione e la conseguente abolizione della Provincia di Trieste, l'immobile ed alcuni altri edifici complementari del comprensorio sono stati trasferiti all'Amministrazione regionale e, in un secondo momento, alla disponibilità dell'Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac).

Come è stato sottolineato durante la cerimonia, l'Unione degli Istriani gestisce il bene allestendo un'esposizione permanente a testimonianza storica di tutto ciò che ha significato per gli esuli istriani e dalmati l'esperienza nel Crp, attraverso le ricostruzioni offerte da diverso materiale didattico ed espositivo, foto d'epoca, documenti originali, pannelli esplicativi, planimetrie, nonché dalle masserizie provenienti dai magazzini del Porto vecchio di Trieste. Come ha rimarcato Lacota, fin dai primi incontri l'Amministrazione regionale in questa legislatura ha compreso l'importanza del sito di Padriciano in quanto unica testimonianza storica e culturale di un campo profughi in Italia. Da parte sua la Regione ha ribadito l'importanza di trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di quanto accadde. Una memoria che non deve essere mai messa da parte, facendo materialmente vedere quello che ha significato la vita quotidiana per i gli esuli che sono passati dal Centro di Padriciano: un luogo di sofferenza, come è stato definito, da proteggere e conservare.

«Questo vessillo è anche vostro perché quando lo si dà a un'istituzione lo si dà a tutti. Oggi mi sento parte di qualcosa e questo mi fa un enorme piacere». Lo ha detto oggi a Trieste la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, rivolgendosi al presidente dell'Unione degli Istriani Massimiliano Lacota e ai membri‎ dell'Associazione convenuti nella sede di via Silvio Pellico, ricevendo il Vessillo della Libera Provincia dell'Istria, massimo riconoscimento del sodalizio.

«Quando ci siamo incontrati per la prima volta non ci conoscevamo ma - ha continuato Serracchiani - abbiamo imparato lavorando assieme. E devo dire che ‎la grande passione con cui mi avete accolto mi ha insegnato molto sulla storia anche dolorosa della nostra terra, e di questo ringrazio l'Unione degli Istriani. ‎Bisogna conoscere la storia del territorio che si amministra e - ha aggiunto - deve diventare un patrimonio di tutti, ‎si deve spiegare, far conoscere, ma anche far vedere, e per questo il Museo di Padriciano e' un luogo importante, ‎un luogo che dobbiamo proteggere».

Ringraziando gli assessori regionali Francesco Peroni e Gianni Torrenti‎ «per aver collaborato concretamente a ragiungere questo obiettivo», Serracchiani ha sottolineato che ‎«questa firma e' un impegno, mettiamo le basi di una collaborazione che continuerà. ‎Il fatto che Padriciano sia entrato nel patrimonio della Regione attraverso l'Ente Regionale per le Attività Culturali permetterà ‎di sviluppare ‎il percorso della mostra permamente, gli spazi interni ed esterni».

Nella motivazione dell'onorificenza si legge che il Vessillo e' attribuito «per avere assolto, attraverso un impegno costante e partecipato, ai doveri istituzionali di tutela e promozione del ricordo delle tragiche vicende degli Esuli sostenendo direttamente diverse attività dell'Unione degli Istriani, e per aver dato un contributo decisivo alla stabilizzazione e alla crescita futura del Museo di Carattere Nazionale C.R.P. di Padriciano». Il presidente Lacota ha sottolineato che il Vessillo viene dato a Serracchiani «per la coerenza e la determinazione con cui ha preso un impegno e lo ha mantenuto».‎

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