"Un esule sia nominato senatore a vita", l'appello di FI
La proposta dei deputati del FVG di Forza Italia Roberto Novelli, Sandra Savino e Guido Germano Pettarin: “Non si tratta di una provocazione, ma di una richiesta accorata e motivata dall’esigenza di diffondere la conoscenza di una pagina di storia per troppo tempo trascurata"
Un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché nomini senatore a vita un esule giuliano-dalmata o istriano. A firmarlo e inviarlo al Quirinale tre deputati del FVG di Forza Italia: Roberto Novelli, Sandra Savino e Guido Germano Pettarin.
Non una motivazione
“Non si tratta di una provocazione, ma di una richiesta accorata e motivata dall’esigenza di diffondere la conoscenza di una pagina di storia per troppo tempo trascurata e rendere omaggio alla memoria delle vittime della tragedia delle Foibe e dell’esodo”, spiega Novelli, ricordando di aver raccolto e tramutato in atto formale la proposta avanzata alcune settimane fa dal giornalista Toni Capuozzo.
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Liliana Segre
“La nomina a senatrice a vita Liliana Segre è stata una scelta importante e simbolica: un messaggio affinché si tenga viva la memoria della persecuzione della popolazione ebraica. Con lo stesso intento chiediamo al presidente Mattarella di valutare la possibilità di nominare un esule. Non sarebbe il primo parlamentare vittima dell’esodo, ma sarebbe il primo a entrare nelle istituzioni in quanto testimone diretto di quella tragedia”, prosegue Novelli.
Savino e Pettarin
“Riteniamo doveroso – aggiungono Savino e Pettarin - presentare questa istanza al presidente della Repubblica che ha dimostrato grandissima sensibilità su questi temi, anche perché nonostante tutta la strada che è stata fatta ancora oggi assistiamo a prese di posizione negazionistiche e revisionistiche e ad offese alla tragedia degli esuli che speravamo proprio di non dover più ascoltare. E’ per questo che come parlamentari del Friuli Venezia Giulia, e in particolare dell’area giuliana, ci permettiamo di avanzare questa richiesta al presidente della Repubblica, confidenti nella sua figura istituzionale al di sopra di ogni parte”.