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Ferriera, Dipiazza alla Regione: «Aprire un tavolo sul tema lavoro»

«Ci impegneremo a confrontarci con i soggetti competenti per garantire i livelli occupazionali se l'area a caldo venisse chiusa»

Domani, venerdì 3 febbraio, Roberto Dipiazza incontrerà la Regione FVG, l’Arpa FVG ed i sindacati sul tema Ferriera di Servola. Così il sindaco introduce il tema: «L’amministrazione comunale da me guidata, relativamente alla questione Ferriera di Trieste, è particolarmente attenta alla tutela della salute dei cittadini, dei lavoratori e dell’ambiente e a garanzia di ciò sta portando avanti un’operazione di massima attenzione, trasparenza e controllo sul rispetto degli accordi che stanno permettendo allo stabilimento di produrre».
Non minore attenzione viene dichiarata in merito ai risvolti occupazionali: «Ci impegneremo a confrontarci – continua Dipiazza - in accordo con i soggetti competenti, sulle soluzioni migliori da mettere in campo per garantire i livelli occupazionali nella situazione in cui l’area a caldo dello stabilimento venisse chiusa perché incompatibile con la salute pubblica, sia ad avviare un percorso strategico di sviluppo della portualità».

«Premettendo che non ci sono lavoratori di serie A e serie B – precisa il sindaco – e che già il territorio, sotto il silenzio generale, ha purtroppo perso molti posti di lavoro in comparti non meno importanti, ma sicuramente meno interessanti mediaticamente, è mia intenzione chiedere alla Regione FVG, competente sul tema del lavoro, di aprire un tavolo di confronto su questo aspetto in modo da poter ottimizzare le soluzioni che il Comune può già presentare con quelle che proporrà la Regione FVG. Tutto ciò per essere pronti ad agire e non dover gestire l’emergenza».

Dipiazza, in conclusione sostiene che «la vocazione e la crescita di Trieste non è rintracciabile nell’industria pesante, ma nel turismo, terzo settore, e in particolar modo la portualità. È opportuno confrontarsi con l’Autorità Portuale per iniziare a ragionare su come potrà essere bonificata, riqualificata e riconvertita a fini portuali la superficie dove ora insiste l’area a caldo. La proprietà dello stabilimento siderurgico troverà sempre in questa amministrazione un interlocutore serio e propositivo per lo sviluppo del laminatoio, della logistica e di quant’altro venga proposto – conclude il sindaco - avendo ben presente che prima di tutto c’è sempre l’interesse alla tutela della salute e dell’ambiente».

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