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Ferriera, Codega (Pd): «Dati sotto i limiti di legge, mancano presupposti per mandare a casa 600 persone»

«Le condizioni, nonostante alcune criticità o sforamenti temporanei, non sono tali da dover, al momento, interrompere definitivamente l'attività dell'area a caldo»

«I dati esposti dall'Arpa sulle condizioni dell'aria nel quartiere di Servola, regolarmente monitorati, nell'ultimo anno sono costantemente al di sotto dei limiti di legge previsti. Le condizioni, pertanto, nonostante alcune criticità o sforamenti temporanei, non sono tali da dover, al momento, interrompere definitivamente l'attività dell'area a caldo con la conseguente perdita di lavoro per 450 operai oltre ai 150 dell'indotto». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Franco Codega a margine della votazione delle mozioni presentata dal centrodestra e dal M5s che chiedevano la progressiva chiusura dell'area a caldo della Ferriera di Servola.

«Responsabile primo della salute dei cittadini, è il sindaco della città. Se, come egli sostiene, le condizioni ambientali sono proibitive, perché non procede a ordinanze urgenti per la chiusura dell'area a caldo? Evidentemente non ci sono i presupposti. In realtà, la giunta regionale e l'Arpa hanno messo a punto, a gennaio 2016, un'Autorizzazione integrativa ambientale (Aia) molto stringente, effettuano continue ispezioni e monitoraggi e intervengono con tempestive diffide in caso di inadempienze dell'Aia stessa. Altri interventi significativi sono previsti per migliorare costantemente l'ambiente. Non c'erano dunque i presupposti per mandare a casa 600 persone».

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