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Festa della Liberazione, Serracchiani: «Fischi a rabbino stringono il cuore»

«Quel particolare tipo di manifestazione in quel luogo tragico si poteva evitare»

«Un sentimento è più forte di ogni considerazione politica: si stringe il cuore quando, all'interno dell'unico lager nazista in Italia, viene fischiato il rabbino capo di Trieste. Forse per me sarebbe più comodo tacere, ma non posso». Così la deputata del PD Debora Serracchiani ha commentato quanto avvenuto oggi alla Risiera di San Sabba a Trieste, dove il rabbino capo della Comunità ebraica di Trieste è stato fischiato all'annuncio che i membri della sua comunità avrebbero lasciato la cerimonia, cui erano presenti alcune bandiere palestinesi.

«Ci sono molti modi e luoghi in cui si può esprimere il proprio dissenso ma - ha puntualizzato Serracchiani - quel particolare tipo di manifestazione in quel luogo tragico si poteva evitare. Trieste è la città in cui ottant'anni fa Mussolini ha annunciato le leggi razziali e in cui l'intolleranza etnica e ideologica si è più volte manifestata con virulenza. A maggior ragione, quando si ha di fronte un'autorità religiosa, occorre saper indirizzare i toni del confronto. In un'atmosfera diversa - ha concluso la parlamentare - vorrei credere che almeno il rabbino sarebbe rimasto a condividere la sua preghiera, un atto dello spirito rivolto a tutti e che non si presta a fraintendimenti».

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