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Regione, proposta di legge per la salvaguardia e valorizzazione della Venezia Giulia

Non si placa il filone di polemiche e iniziative politiche legate all'istituzione della Festa della Patria del Friuli. Il vicecapogruppo di Forza Italia Rodolfo Ziberna ha depositato una proposta di legge: «Non un contraltare, ma per completare, promuovendo la conoscenza della parte a oriente del Timavo»

Come già annunciato in occasione della discussione e della approvazione da parte del Consiglio regionale della legge istitutiva della Festa della Patria del Friuli, Forza Italia (primo firmatario il vicecapogruppo Rodolfo Ziberna, accompagnato dal collega di gruppo Elio De Anna) ha depositato una proposta di legge per la salvaguardia e valorizzazione dell'identità e della cultura delle popolazioni della Venezia Giulia.

«Scopo della proposta di legge - spiega Ziberna - non è ovviamente quello di erigere un contraltare alla Patria del Friuli, bensì di completarla, promuovendo la conoscenza della parte della regione che è a oriente del Timavo - cioè la Venezia Giulia - e salvaguardarne e valorizzarne cultura, tradizioni, lingua, che sono assai diverse da quella friulana. Si intendono apportare ulteriori elementi di ricchezza al già ricco patrimonio culturale della nostra regione. Del resto è anche sulle diversità che si fonda anche la specialità del Friuli Venezia Giulia».

Ziberna«In epoca di sburocratizzazioni e contenimento della spesa abbiamo proposto una legge snella, che richiederà modestissime risorse: uno strumento agile che consenta di approfondire la storia della Venezia Giulia e le sue peculiarità, andando così progressivamente a recuperare, soprattutto tra i giovani, quel gap culturale che ci deriva dalla oggettiva assenza della storia locale nei testi scolastici. In sintesi una proposta che non istituisce feste, né esposizioni di bandiere o grandi celebrazioni, bensì una giornata all'anno, scelta dal Consiglio, per riflettere e approfondire la conoscenza della nostra storia. Ecco allora che tesi di giovani studenti universitari con cui si affrontano i diversi aspetti della Venezia Giulia, appuntamenti culturali promossi da soggetti pubblici e privati, unitamente alla imprescindibile collaborazione delle istituzioni scolastiche e della università, potrebbero agevolare l'acquisizione della conoscenza della terra che abitiamo».

«La consapevolezza delle proprie radici - spiega Ziberna - di cui si manifestano e declinano ovunque segnali di riscoperta e valorizzazione, contribuisce significativamente alla formazione di una cittadinanza europea, di una Europa che deve essere Europa delle Nazioni e non contro le Nazioni, delle Regioni e non contro le Regioni».

«Parlando di specialità della nostra Regione, accanto alla presenza delle lingue friulana, slovena e tedesca si deve tener conto anche di altri idiomi e linguaggi storici, sebbene non compresi nella legge nazionale di tutela delle minoranze linguistiche, presenti in queste terre di confine: ci riferiamo a quella lingua di matrice veneta con le sue declinazioni bisiaca, gradese, maranese, triestina, muggesana, liventina-pordenonese, goriziana-udinese-palmarina, istro-veneta nonché istro-romanza nell'Istria meridionale e di tutte le parlate delle comunità di Giuliani, Istriani e Dalmati in Italia e all'estero. Molte sono le opere scritte con questi idiomi, tra le quali certamente spiccano quelle di Biagio Marin. Ed è proprio per sostenere questa cultura - conclude Ziberna -, di cui questi idiomi sono espressione, che riteniamo si debba proseguire lungo questo percorso, sostenendo azioni volte a tutelare l'identità veneto-giuliana, grazie appunto a celebrazioni istituzionali, borse di studio, sostegno alla ricerca storico-archivistica, attività editoriali e culturali».

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