rotate-mobile
Politica

Figuraccia cdx in Consiglio: manca il numero legalae e salta il Bilancio

L’opposizione abbandona l’aula e chiede la verifica del numero legale

Sembrava rientrata la figuraccia in Consiglio comunale per la maggioranza di centrodestra, ma una pregiudiziale del penta stellato Paolo Menis ha riavvolto il “nastro” e si è materializzata la pessima figura. 

Questa sera, mercoledì 2 maggio, l’Aula si è riunita alle 17 per una prima fase di domande di attualità, ma soprattutto due delibere importanti quali l’approvazione del Bilancio di previsione 2018-2020 dell’Uti Giuliana e la “prima parte” della discussione sul Bilancio del Comune di Trieste. Proprio la prima delibera ha creato momenti di imbarazzo: infatti i consiglieri delll’opposizione formata da Partito democratico, Cittadini, Verdi-Psi e Movimento 5 Stelle, «notata la mancanza d’interesse della maggioranza per la delibera più importante dell’anno», hanno abbandonato l’Aula per poi chiedere la verifica del numero legale (a chiederlo l’unico consigliere dem rimasto, Marco Toncelli che ha preparato una “trappola” per la maggioranza chiedendo il rinvio  della delibera votato contrariamente dal numero “illegale” dei consiglieri).

Il primo conteggio

Il primo appello ha dato esito negativo: solo 17 consiglieri su 21 necessari. Così il presidente Marco Gabrielli ha dovuto sospendere per 5 minuti la seduta per poi procedere al riconteggio dopo 5 minuti. Tornati in aula è cominciato l’appello: 20 i presenti fino agli ultimi due nomi dell’elenco quando dalla porta d’ingresso entra il capogruppo forzista Piero Camber che a questo punto sembrava aver salvato la maggioranza dal rinvio della seduta e quindi dell’approvazione dell’importante documento.

La retromarcia 

I lavori sono così proseguiti fino all’approvazione del Bilancio di previsione dell’Uti, ma una volta rientrata in Aula l’oppsozione Menis (M5S) ha sottoposto una pregiudiziale al presidente Gabrielli e il vicesegretario generale Lorenzut sottolineando che l’appello era già cominciato prima dell’entrata di Camber. Dopo la sosta per consultare l’articolo 39 del Regolamento del Consiglio comunale, il presidente ha dovuto rinviare la seduta per mancanza del numero legale. 

I commenti a caldo

Il sindaco Roberto Dipiazza, visibilmente adirato per quanto avvenuto, se l’è presa al tempo stesso con i suoi e con l’opposizone: «Di certo è stato un errore dei capigruppo e del presidente convocare un Consiglio alle 17 quando non si è mai convocato prima delle 18; ma si denota la mancanza di senso di reponabilità dell’opposizone con questi trucchetti».

Mentre Piero Camber (capogruppo di Forza Italia) spiega di aver avvertito il gruppo del suo arrivo per le 19, il Pd con il proprio capogruppo Fabiana Martini attacca: «Il senso d'impunità e l'arroganza con cui questa maggioranza governa, o tenta di governare, la città da quasi due anni a questa parte stasera non ha funzionato. Era convocato il Consiglio comunale con all'ordine del giorno la discussione e l'approvazione del bilancio, l'atto più importante di un'Amministrazione, il suo biglietto da visita: bastava presentarsi e premere un bottone, ma la maggioranza non è stata in grado di garantire il numero legale. E intanto scorrono i giorni di gestione provvisoria e Trieste resta ferma: altro che futuro, qui non si è neanche in grado di gestire il presente». «Alla maggioranza triestina di centro destra, ancora inebriata dalla vittoria in Regione, pare non interessi nulla del bilancio del Comune di Trieste, tanto da far mancare il numero legale in aula - commenta Paolo Menis, capogruppo del Movimento 5 Stelle -. Come sempre il M5S è pronto a contribuire allo sviluppo della città portando avanti le istanze dei cittadini».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Figuraccia cdx in Consiglio: manca il numero legalae e salta il Bilancio

TriestePrima è in caricamento