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Isee disabili, Fratelli d'Italia Trieste: «Il Comune si adegui alla sentenza con rapidità»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

"La Sentenza del Consiglio di Stato è una grande vittoria delle famiglie con persone disabili. Ricordiamo, però, che c'era un preciso emendamento di Giorgia Meloni per Fratelli d'Italia alla Legge di Stabilità che prevedeva proprio di non calcolare l'indennità di accompagnamento negli Isee delle famiglie con persone disabili - dichiara Claudio Giacomelli, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia Trieste- e che il PD lo aveva bocciato con dichiarazione di voto contraria del Deputato Triestino Rosato ed è quindi corresponsabile del disastro.

Adesso il Comune di Trieste si adegui con rapidità alla Sentenza del Consiglio di Stato perché le famiglie triestine non possono subire ulteriori disagi.Ricordiamo che a Trieste l'Isee influisce su moltissimi servizi ad esempio le mense scolastiche, le rette degli asili, i servizi integrativi scolastici ed altro ancora. "

Federica Verin si occupa invece di dare alle famiglie con disabili alcune "istruzioni e informazioni" per capire la portata della sentenza: "Il Consiglio di Stato ha respinto nuovamente in appello il ricorso presentato dal Governo contro le sentenze del TAR del Lazio sul nuovo sistema di calcolo dell'ISEE, l'indicatore della situazione economica equivalente, più semplicemente uno strumento che dovrebbe misurare la condizione economica delle famiglie affinchè le stesse possano richiedere servizi socio - assistenziali a tariffe in linea con la loro capacità economica" - esordisce Federica Verin di Fratelli d'Italia - Il nuovo sistema di calcolo, in vigore dallo scorso gennaio, modificava infatti i criteri e le modalità per la sua determinazione e Fratelli d'Italia aveva già presentato un emendamento, non accolto, che voleva eliminare dal computo dell'ISEE le indennità per una invalidità ritenendo tale sistema lesivo delle tutele dei diversamente abili."
"L'I.S.E.E. è costituito da due componenti: una reddituale e una patrimoniale. Il nuovo indicatore prevedeva che tutte le pensioni, gli assegni, gli assegni sociali così come le indennità per minorazioni civili, per invalidità sul lavoro, i contributi per la vita indipendente, gli assegni di cura e altri fossero inclusi nel computo della parte reddituale dell'I.S.E.E. e molte famiglie di diversamente abili si sono giustamente mobilitate e hanno presentato tre ricorsi che hanno trovato parziale accoglimento al T.A.R. a febbraio del 2015".
"il Governo ha deciso arbitrariamente di non applicare le sentenze del Tar immediatamente esecutive e ha continuato, attraverso i suoi sistemi informatici mai modificati in ragione delle sentenze del TAR, a far compilare modelli di calcolo dell'ISEE errati e ingiusti ai diversamente abili che fino ad oggi hanno continuato a dichiarare le loro indennità per una invalidità come fossero un reddito creando danni e severe ingiustizie".
Aggiunge poi "il Consiglio di Stato ha confermato le sentenze del Tar ritenendo lesivo il nuovo sistema di calcolo, in antitesi con l'art. 3 della Costituzione. Tale sistema ha creato un effetto distorsivo ed ha aumentato la platea dei contribuenti, la loro base imponibile e gli obblighi di solidarietà che da esso sono conseguiti perchè non si tratta di remunerare qualcuno o consentire di accumulare un patrimonio personale, non parliamo infatti di reddito - entrata o di reddito - prodotto, ma di compensare una situazione di inabilità che mira a colmare una situazione di svantaggio subita dai diversamente abili per ristabilire un principio di uguaglianza, una parità morale. In conseguenza di queste essenziali valutazioni il Consiglio di Stato non poteva che esprimersi in favore dei ricorrenti definendo tali indennità cespiti inadatti alla contribuzione fiscale".
La sentenza conferma l'annullamento del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nella parte in cui prevede un incremento delle franchigie per i soli minorenni (art. 4 lett. d, n. 1, 2, 3) perchè lesivo dei maggiorenni in quanto il poter redigere un'ISEE autonomo non compensa le minori detrazioni per essi previste dal nuovo sistema di calcolo dell'ISEE. Inoltre a parità di doveri di assistenza, previsti dall'ex art. 38 della Costituzione, il Consiglio di Stato evidenzia come i costi della disabilità non si abbattono con l'età ma semmai aumentano.
Le franchigie restano così determinate a seconda del grado di disabilità: media, grave e non autosufficienti senza porre distinzione tra maggiorenni e minorenni".
Verin precisa: "chi assiste un disabile vive già situazioni difficili, i costi per l'assistenza sono elevanti e la quota di partecipazione pubblica è sempre risibile. Compartecipare a spese per l'assistenza lede la dignità delle persone e mette in stato di povertà chi già nel quotidiano lotta con spese ingenti per l'assistenza del proprio caro. Questa legge ha creato gravissimi danni economici, ha leso l'identità stessa dei diversamente abili che, quali soggetti fragili della società, assieme alle loro famiglie, sono stati messi al palo" e conclude "ora mi auguro che il Ministero del Lavoro e quello delle Finanze si attivino rapidamente per sistemare le DSU (dichiarazioni Sostitutive Uniche) che attualmente sono irregolari in quanto continuano ad essere elaborate e rilasciate secondo quanto stabilito dalla legge prima della definitiva sentenza del Consiglio di Stato e sono svantaggiose per il cittadino diversamente abile per il quale possono continuare a comportare una compartecipazione alla spesa o possono escluderlo da un servizio".

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