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Giorno del Ricordo, «Furlanič, il presidente smemorato: non commemora le foibe»

Dopo il «Tito liberatore», pronta ad abbattersi sul presidente del Consiglio Comunale una nuova polemica. Bertoli, capogruppo di Forza Italia: «Ancora una volta, non è stato in grado di esercitare l'interesse supremo dell'istituzione che rappresenta»

«Il lupo perde il pelo, ma non il vizio e cosi il presidente del Consiglio Comunale di Trieste (quello della liberazione di Trieste dalle armate titine) oggi decide di di infliggere un'altra umiliazione ai martiri delle foibe uccisi perché colpevoli di appartenere a una nazione, quella italiana, poco gradita a Tito e ai suoi sgherri». Con queste dure parole di critica comincia il comunicato stampa inviato da Everest Bertoli, consigliere e capogruppo forzista, per sottolineare la scelta del presidente Iztok Furlanič di non presenziare alle celebrazioni di Basovizza.

«Il presidente Furlanič, ancora una volta - continua Bertoli -, non è stato in grado di esercitare l’interesse supremo dell'istituzione che rappresenta. Evidentemente non conosce la differenza che intercorre tra essere un consigliere, un esponente politico che liberamente si confronta nello spazio del contrasto politico e ideologico, e svolgere la funzione di presidente del Consiglio comunale. Dimentica che il presidente debba necessariamente essere il presidente di tutti e garante di tutti i consiglieri e soprattutto di tutti i cittadini».

bertoli everest-2«Con il suo atteggiamento ha nuovamente e vergognosamente calpestato la memoria di chi diede la vita per la nostra Città. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra ma - conclude il capogruppo di Forza Italia - questo personaggio in cerca di notorietà continua, con il tacito consenso del Partito Democratico a calpestare la dignità della nostra Trieste. È inaccettabile e ancora più grave che il sindaco e Pd, per un mero calcolo elettorale, continuano ad appoggiare tali atteggiamenti».

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