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Grazie all'Anas la Polizia di nuovo ha le Comunicazioni Radio in Galleria

Riceviamo da Lorenzo Tamaro segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia e pubblichiamo:Dopo mesi di denuncie nelle sedi competenti e dopo la campagna di sensibilizzazione attraverso i mezzi di informazione, il SAP (Sindacato Autonomo di...

Riceviamo da Lorenzo Tamaro segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia e pubblichiamo:
Dopo mesi di denuncie nelle sedi competenti e dopo la campagna di sensibilizzazione attraverso i mezzi di informazione, il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia), oggi apprende che finalmente è stata ripristinata la copertura radio per i mezzi della Polizia di Stato nel tratto della Galleria Carso.
Lo stesso è stato fatto per la galleria autostradale di Rabuiese alla quale era stato riscontarto lo stesso problema.
Ma la notizia senz'altro positiva, non riesce a sopperire l'amarezza per l'ennesimo esempio negativo la che la vicenda ha messo in luce e che mostra la condizione delle Forze dell'Ordine, messe troppo spesso in difficoltà da una politica fatta di tagli indiscriminati anche in un servizio al cittadino come quello della Sicurezza.
Tagli che il SAP ha più volte pubblicamente denunciato in ambito nazionale e locale e per il quale è mobilitato da più di due anni.
E pensare che nelle campagne elettorali tutti fanno della sicurezza un cavallo di battaglia.
Nel caso della "Galleria Carso" il Ministero non è stato in grado di garantire il ripristino del collegamento radio, per la mancata copertura economica, si tratta di poche migliaia di euro.
Ancora una volta si è dovuti ricorrere alla benevolenza di un altro ente, in questo caso dell'Anas per reperire i fondi necessari a questo intervento che noi riteniamo indispensabile per la sicurezza del lavoro degli operatori di polizia ed anche per gli utenti che percorrono queste strade.
L'amarezza è certamente più grande se si considera che questo caso non è che uno dei tanti che quotidianamente vengono vissuti dagli uomini in divisa.
E' necessario non solo per il lavoro degli operatori di polizia, ma per il bene di tutti i cittadini che la politica avvii un percorso in controtendenza rispetto a quello portato avanti fino ad oggi, ed inizi un programma di razionalizzazione della spesa e non di tagli indiscriminati, che colpiscono non solo le retribuzioni e le pensioni ma anche le risorse destinate alla polizia.
Le nostre retribuzioni e le nostre pensioni non possono essere nuovamente toccate come è impensabile ridurre ulteriormente i capitoli di bilancio statale relativi alla manutenzione delle strutture, dei mezzi e alla nostra operatività.
I poliziotti hanno già pagato il prezzo della crisi negli ultimi tre anni e oggi pretendono che si rispetti perlomeno la legge delle Stato dello scorso anno che prevede la "Specificità" della nostra professione.
Il Governo ci ha già privato di 750 milioni di euro accantonati negli ultimi anni per una riorganizzazione interna attesa da più di 15 anni.
Gli unici tagli ammessi devono essere quelli degli sprechi.
Per reperire nuove risorse è giunto il momento di avere il coraggio di mettere finalmente mano ad una seria riforma della legge 121/81 ed intraprendere una sola strada: la razionalizzazione delle forze dell'ordine.
Cinque forze di polizia a carattere nazionale senza contare gli altri corpi esistenti, sono obbiettivamente troppe e costano di conseguenza molto.
Rendere quindi l'intero sistema sicurezza più efficiente e meno costoso senza dover penalizzare per l'ennesima volta chi quotidianamente rischia la vita per garantire ai cittadini una sicurezza reale e non solo percepita.

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