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Il Consiglio comunale in difesa dello Yoga, ma Tuiach invoca il "no" dei cattolici: «Substrato occulto»

La mozione urgente portata in Aula dai capigruppo è passata con il voto unanime, salvo la contrarietà di tre consiglieri, tra cui il pugile ex leghista. Il capogruppo Fai Giacomelli poi parafrasa Tuiach e spiega l'aspetto sportivo e quello culturale

Sarà la "regionella" (coma la chiama il leghista Polidori, ndr) o l'estrema sensibilità politica dei consiglieri comunali di Trieste, fatto sta che il Consiglio comunale giuliano si è trovato ad affrontare il tema dell'esclusione da parte del Coni di yoga e pilates dalle discipline sportive riconosciute. Stando a quanto si legge e ha riportato il primo firmatario, il capogruppo di Forza Italia Piero Camber (con la sua, le firme degli altri capigruppo, escluso quello del gruppo misto, Fabio Tuiach), «tra le motivazioni ci sarebbe l'esclusione della Cio poichè non v'è agonismo; allo stesso tempo però il premier Gentiloni dichiara di voler introdurre lo yoga nelle scuole italiane». Il testo condiviso difende poi la disciplina ricordando che «ci sono 2 milioni di praticanti in Italia, per non parlare degli utilizzi "medici" che beneficiano delle tecniche di rilassamento e - aggiunge Camber - l'annullamento del riconoscimento sportivo inficerebbe il sostegno d'interesse pubblico: le associazioni sportive di yoga sarebbero costrette alla trasformazione in associazione culturale lasciando in piedi solo le multinazionali dello sport». Infine la mozione ricorda le circa 200 associazioni regionali e gli  8 mila praticanti, come anche l'ingresso dello yoga già avvenuto nelle scuole triestine con organizzazioni di volontariato che si occupano di patologie e disabilità. 

Tuiach (Gruppo misto): «Non si è un vero cristiano se si pratica yoga»

L'intento del testo, appunto condiviso dalla quasi totalità dei gruppi affinchè il sindaco e gli assessori competenti si facessero tramite presso il ministro e la presidenza provinciale, regionale e nazionale del Coni per rivalutare la decisione, ha però incontrato un ostacolo proprio quando l'aula si stava apprestando a votarlo: infatti l'ex leghista, ora al gruppo misto, Fabio Tuiach ha invocato il voto contrario dei cattolici in Consiglio esponendo a modo suo un concetto «di Papa emerito Benedetto XVI che affermava: "La meditazione trascendentale e lo yoga, in particolare lo yoga, hanno come substrato l'occultismo. Anzi, l'ultimo grado dello yoga, il più elevato, comporta - affermano gli stessi libri sacri di questa "filosofia" - un contatto con il mondo degli spiriti e la acquisizione di poteri magici" - aggiungendo poi anche le parole dell'esorcista padre Amorth secondo cui - "L’insegnamento di Gesù e la teoria yoga si oppongono, sono contrari, per cui nessuno può seguirli contemporaneamente e non si può essere vero cristiano se si pratica yoga"». «Tutte le volte che ho creato scandalo l'ho fatto perchè ho difeso la mia Fede - ha aggiunto Tuiach - come quando mi sono opposto a eguagliare un matrimonio ad un unione tra due uomini ma noi cattolici abbiamo il dovere di difendere la famiglia che è il pilastro della società mentre l'atto omosessuale, se la nostra religione non è cambiata è un peccato mortale. Quindi se non possiamo dividere in due punti la mozione (separando pilates e yoga, ndr) devo votarla in modo contrario e mi scuso ancora una volta per essere cattolico».

Giacomelli (FdI): «C'è differenza tra lo yoga sportivo e quello culturale»

Un concetto complesso quello espresso da Tuiach, che nella sua esposizione ha incontrato l'ilarità e scherzo degli altri colleghi d'aula. In sua difesa, ma anche a spiegare la propria firma sulla mozione, è intervenuto il capogruppo di Fratelli d'Italia Claudio Giacomelli: «Le radici del Karatè affondano nello scintoismo, come il Kun fu nell’induismo. Così lo yoga si divide in due correnti: l’associazionismo culturale (il Ministero dell’Educazione sta facendo delle convenzioni con associazioni culturali e non sportive) a cui probabilmente si riferiva Tuiach; poi c’è quello sportivo, che può essere praticata da tutti, donne in gravidanza, anziani, bambini, con enormi benefici fisici. Per questi ultimi abbiamo firmato la mozione, perchè la normativa fiscale fa si che vengano a cadere le associazioni sportive. Credo che il rischio sia di chiudere la scuola regionale migliore d’Italia».

Il voto

La mozione è stata poi messa ai voti ed è passata alla quasi unanimità dei presenti: contrari infatti - non solo per i motivi espressi da Tuiach - appunto il pugile ex leghista, il forzista Andrea Cavazzini e il presidente - della Lista Dipiazza - Marco Gabrielli; a questi si sarebbe aggiunto Salvatore Porro (FdI) che aveva annunciato la sua contrarietà. 

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