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Ius soli, Francesco Russo: «Facciamo chiarezza: chi nasce sul territorio nazionale non è di diritto cittadino»

«Per ottenere la cittadinanza bisogna rispondere a parametri molto rigidi»

«Ho letto un sacco di cose non vere sullo ius soli e sulla legge che stiamo discutendo». Provo a fare un po’ di chiarezza: la legge in discussione non prevede che chi nasce sul territorio nazionale è di diritto cittadino (come avviene negli USA). Cioè: se una donna immigrata non regolare incinta di 8 mesi viene in Italia a partorire, suo figlio non otterrà automaticamente la cittadinanza italiana». Spiega il senatore del Partito democratico, Francesco Russo, cercando di chiarire sul suo profilo Facebook il concetto di ius soli, oggetto di numerose critiche. 


«Per ottenere la cittadinanza–chiarisce–, invece, bisogna rispondere a parametri molto rigidi: un bambino diventa italiano se uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni. Se il genitore in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve aderire ad altri tre requisiti: deve avere un reddito, deve disporre di un alloggio idoneo, deve superare un test di conoscenza della lingua italiana.L’altra strada per ottenere la cittadinanza è quella del cosiddetto ius culturae. Potranno diventare italiani i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico».

«Aspetto di trovare qualcuno capace di argomentare, dati alla mano, che questa legge è uno scandalo» conclude il senatore del Pd.

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