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Anniversario Leggi razziali, Patuanelli (M5S): "Una delle pagine più tristi ed infamanti della nostra storia"

Il commento del capogruppo al Senato del M5S: "Una ferita aperta per il nostro Paese e per una città come Trieste da sempre cosmopolita e in grado di accogliere dentro di sé e soprattutto in pace culture e religioni diverse"

"Ricordiamo oggi una delle pagine più tristi ed infamanti della nostra storia. La promulgazione delle leggi razziali rappresenta ancora adesso una ferita aperta per il nostro Paese e per una città come Trieste da sempre cosmopolita e in grado di accogliere dentro di sé e soprattutto in pace culture e religioni diverse". Lo ha dichiarato Stefano Patuanelli, capogruppo al Senato del MoVimento 5 Stelle nell'80esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali.

"Per annunciare le leggi razziali in piazza Unità - continua Patuanelli- Mussolini utilizzò parole sconvolgenti e demagogiche, così forti da far passare - in quel preciso momento -, quasi in secondo piano il contenuto atroce di quelle dichiarazioni. Invece l’applicazione delle leggi per la difesa della razza piombò come un macigno su migliaia di italiani, in primis su chi insegnava a scuola o all’università, luoghi dove si formano le coscienze".

"A ottant'anni di distanza è nostro preciso dovere ricordare chi ha patito l’oltraggio e la violenza di queste disposizioni assurde e vergognose. Come scrisse Pietro Calamandrei «Questa è stata la pena più torturante: pensare che le nazioni civili di tutto il mondo, tra le quali la nazione italiana sa di avere il suo posto, abbiano potuto credere davvero che l’Italia, l’Italia del diritto romano e dei glossatori, l’Italia di San Francesco e di Dante, l’Italia del Rinascimento, l’Italia del Vico, dell’Alfieri, del Foscolo e del Carducci avesse potuto rinnegare all’improvviso, per decreto di un dittatore, queste grandi idee di giustizia e di libertà civile, questa tradizione di umanità e di pietà che è la nota più costante e più profonda del nostro carattere; che l’Italia del Beccaria fosse potuta diventare un paese di carnefici e di torturatori, l’Italia del Mazzini un paese di nazionalisti oppressori dell’altrui libertà, l’Italia del Manzoni un paese di sconci razzisti»".

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