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Manifestazione Casapound, Anpi Vzpi: "Non si autorizzi un simile oltraggio alla città"

La lettera aperta di Fabio Vallon, Presidente del Comitato Provinciale ANPI VZPI Trieste, indirizzata al prefetto, al questore e il sindaco di Trieste

Riportiamo la lettera aperta firmata dal Presidente del Comitato Provinciale ANPI VZPI Trieste, Fabio Vallon, indirizzata al prefetto, al questore e al sindaco di Trieste sulla prospettata manifestazione di Casapound prevista per il prossimo 3 novembre.

Trieste è stata tra le primissime città italiane a sperimentare la violenza dello squadrismo fascista con l’incendio del Narodni Dom nel luglio del 1920. Trieste ha visto i propri concittadini di lingua e cultura slovena privati dei propri cognomi, dei propri toponimi, impediti ad esercitare le proprie attività sportive, culturali ed economiche, obbligati con la violenza a non usare la propria madrelingua. Trieste ottanta anni fa ha visto nella piazza simbolo della città enunciare le leggi razziali che hanno tragicamente colpito i cittadini italiani di religione e cultura ebraica. Trieste ha visto gli orrori della guerra scatenata dal nazifascismo, è stata ignobilmente ceduta dai fascisti ai nazisti diventando parte integrante del Terzo Reich. Trieste ha visto i paesi del suo carso bruciati dai nazifascisti. A Trieste ha funzionato l’unico campo di sterminio nazista in Italia. Da Trieste è partito il maggior numero di convogli ferroviari destinati ai campi di sterminio gestiti dai nazisti in tutta Europa. Trieste ha subito la vicenda delle foibe, tragica e sbagliata reazione scatenata proprio dalle violenze nazionaliste e fasciste del ventennio nero.

Ma Trieste ha reagito. E’ città medaglia d’oro al valor militare per la lotta di liberazione, come la vicina Muggia medaglia d’argento. Nel secondo dopoguerra è stata capace di risollevarsi e ricostruire, seppur lentamente e con fatica, un clima di rispetto e di pacifica convivenza. A Trieste si è sperimentato, con successo e molto prima di Maastricht, il confine più aperto in un Europa allora divisa in blocchi politici e militari contrapposti. Trieste è stata, e vorremmo sia ancora, la città del Concerto dei Tre Presidenti.

Per tutti questi motivi, e per tanti altri ancora, non possiamo credere che a Trieste possa svolgersi una manifestazione di chiaro stampo revisionista, fascista e razzista, xenofoba e nostalgica, a 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, che il papa di allora definì “l’inutile strage”. Chiediamo pertanto che il Prefetto, il Questore, il Sindaco di Trieste, ognuno nelle proprie competenze e responsabilità, si adoperino per non autorizzare la manifestazione e impedire un simile oltraggio alla città. Non è in gioco la libertà d’opinione, che proprio la vittoria sul fascismo ha garantito, ma il rispetto della Costituzione Italiana.

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