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Matejka-Giacomelli (FdI) : «Porto di Trieste, bene comune da valorizzare»

I vertici provinciali di Fratelli d'Italia, nella persona del suo Capogruppo e Coordinatore Provinciale, Claudio Giacomelli, e il responsabile del comparto portualità e trasporti, Diego Matejka e Clayton Hubbard, hanno incontrato gli spedizionieri triestini rappresentati da Stefano Visintin

«È stata un'utile occasione per confermare l'attenzione che da sempre il partito riserva al tema della portualità Triestina , con posizioni e analisi peculiari e talvolta anche autonome dalle passate linee guida del centro-destra locale. Viene confermato così un atteggiamento nuovo di una politica che guarda al bene comune e non alle vecchie e improduttive guerre di schieramento», esordisce Claudio Giacomelli, segretario provinciale di Fratelli d'Italia-An.

«Il porto non è succube e sottoposto agli interessi politici particolari ma un bene comune da valorizzare, uno dei bacini occupazionali più importanti della città. Fratelli D'Italia Trieste intende porre le basi per un confronto sempre più vivo e concreto con tutte le realtà produttive del territorio anche in prospettiva degli sviluppi futuri delle prossime elezioni regionali e nazionali per permettere a Trieste di restare al centro della vita politica nazionale».

Viva preoccupazione è state espressa invece da Diego Matejka relativamente alla tenuta della rete stradale cittadina di collegamento e supporto ai crescenti volumi di traffico generati dal nostro porto nelle sue differenti aree. In particolare quella antistante lo scalo legnami e il centro commerciale Torri D'Europa registra un crescente traffico che preoccupa i cittadini del rione e non sembra adeguata ad uno sviluppo sano di quell'area, solo recentemente rivitalizzata.

«La totale mancanza di pianificazione e sostegno comunale delle arterie stradali della giunta Cosolini a questo settore pone degli oggettivi limiti e problematiche che dovremo trattare nei prossimi anni con particolare attenzione», incalza Matejka. «Sembra che l'unica preoccupazione della giunta passata sia stato di porre quella mirabolante ciclabile posizionata proprio d'intralcio ad una delle aree a più intenso traffico di tir, autoarticolati e container dirottati nell'area portuale. La crescita stessa, da tutti auspicata del porto potrebbe cozzare con questi deficit ereditati da 5 anni di vuoto e malgoverno».

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