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L'Ics al Miela per l'evento politico-creativo sulla legge Salvini: "Fermiamo la barbarie del decreto sicurezza”

Sanchez: "Per noi è necessario rendere pubblici i rischi del decreto". Nigro: «Non è un'iniziativa per addetti ai lavori, ma ha lo scopo di illustrare le difficoltà che si produrranno se il decreto dovesse essere approvato definitivamente»

Il 26 novembre dalle ore 17.30 si terrà al teatro Miela l'evento politico- creativo “No alla legge Salvini. Fermiamo la barbarie del decreto sicurezza”.
«ICS ha organizzato questa serata sul decreto Salvini perché per noi è necessario rendere pubblici i rischi del decreto – ha esordito la vice-presidente di ICS Isabelle Sanchez –, vogliamo aprire una discussione per far conoscere i pericoli cui stiamo andando incontro». Il decreto «è pericoloso – continua Sanchez –, perché vuole annullare il sistema di accoglienza di questi ultimi venti anni, un sistema costruito con tanto lavoro costante, coinvolgendo la società civile e le istituzioni locali e nazionali».

«È discriminatorio, perché accosta i concetti di immigrazione e sicurezza (lo straniero è visto sempre in ottica di un potenziale criminale)». Infine è «ingannevole, perché promette sicurezza ma provocherà l'opposto». Si tratta di un decreto che, conclude Sanchez, «provocherà tensione, marginalità e paura, gettando in una situazione di grande fragilità chi è già fragile».

Punti critici

Gianluca Nigro, operatore ICS, ha chiarito: «non è un'iniziativa per addetti ai lavori, ma ha lo scopo di illustrare le difficoltà che si produrranno se il decreto dovesse essere approvato definitivamente». I punti critici sono molti: «c'è l'abrogazione della protezione umanitaria, che produrrà una caduta nella marginalità sociale per centinaia di migliaia di persone»; si prevede un allungamento dei tempi di detenzione nei CPR, una misura «inutile e costosa»; l'aumento dei fondi per i rimpatri, quando «se in passato non sono stati fatti è stato per l'impossibilità di gestirli sul piano diplomatico, non certo per la mancanza di fondi». Il decreto provocherà quindi «problemi di gestione sociale», tutti a carico di Comuni e delle città che «si troveranno a gestire fenomeni di conflitto finora inediti», osserva Nigro.

Gli artisti


L'attore Maurizio Zacchigna, parte artistica: «la partecipazione degli artisti all'evento non è stata pensata per abbellire o alleggerire una manifestazione politica, l'evento mostra un recupero della sensibilità civile da parte del mondo dell'arte». La partecipazione degli artisti – per puro spirito civile – ha sorpreso Zacchigna, che a un certo punto ha dovuto interrompere le adesioni, arrivate in maniera massiccia ed entusiasta. All'evento si esibiranno, oltre allo stesso Maurizio Zacchigna accompagnato dal sassofonista Piero Pieri, il fondatore del Pupkin cabaret Alessandro Mizzi, la Maxmaber Orkestar, l'Across Border Group (gruppo musicale formato da richiedenti asilo accolti a Trieste, operatori e cittadini coordinati dal maestro Ipavez), il rapper Teo Verdiani accompagnato da Enrico Ressi, l'attrice Sara Alzetta, l'attrice Sara Beinat col musicista Paolo Paron, il Coro sociale di Trieste, l'attrice Marcela Serli, i cantanti e musicisti Andrea e Giovanni Zacchigna, il quartetto di giovani attori neodiplomati Alejandro Bonn, Mark Kevin, Barltrop e Klaus Martini. A intervallare le esibizioni ci saranno gli interventi di alcuni oratori, tra cui esponenti di istituzioni e associazioni, tra cui la Fondazione Luchetta e don Pierluigi Di Piazza del Centro Ernesto Balducci.

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