Modifica statuto regione, Russo: «Non si lasci lavoro a metà, ora costituzione della città metropolitana»
Lo rileva in una nota il senatore del Pd Francesco Russo
«In un Paese nel quale le riforme spesso si annunciano e non si portano a conclusione aver portato a casa dopo 4 votazioni il processo di modifica dello Statuto del Friuli Venezia Giulia è una risposta che fa onore alla nostra Regione ed al Parlamento».
Lo rileva in una nota il senatore del Pd Francesco Russo.
«Adesso - spiega Russo - , però, non bisogna lasciare il lavoro a metà. Il riordino degli Enti locali va concluso velocemente modificando quanto non ha funzionato nella proposta delle UTI e coinvolgendo in maniera più piena le comunità che fino ad oggi non sono state convinte delle scelte operate. Nella comunità regionale i sindaci hanno sempre avuto un ruolo centrale e va ribadito che non è possibile riformare il tessuto istituzionale senza aver fatto tutti gli sforzi per renderli protagonisti e partecipi di un processo peraltro necessario».
«Ed ora - sottolinea il senatore Pd - non si perda neppure un attimo per affrontare senza tabù e senza ideologie campanilistiche il tema delle città metropolitane, uno strumento adottato da tutte le aree più dinamiche in Europa e che in particolare a Trieste ha visto la maggioranza dei cittadini a favore di un modello istituzionale capace di ridare protagonismo e occasioni di sviluppo ad un territorio che è interesse anche del Friuli rilanciare».
«Dico allora - continua Russo - al Sindaco Dipiazza di non perdere tempo in sterili polemiche. Si ricordi di aver firmato insieme ad altri 5.000 cittadini la richiesta per Trieste città metropolitana e sia conseguente. Se la UTI giuliana non ha avuto successo tocca anche a lui mobilitarsi per trovare un accordo con altri sindaci delle (ormai soppresse) province triestina e goriziana per immaginare un modello istituzionale più snello, con meno burocrazia e capace di intercettare i fondi che l'Europa destina a queste realtà».
«E poi - conclude - abbia il coraggio di presentarsi in Regione chiedendo ciò che Trieste sta aspettando e che può rappresentare un momento di rilancio per tutto il Friuli Venezia Giulia».