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Movida, discussione in commissione consiliare: «Necessario compromesso tra attività commerciali e residenti»

Durante la seduta sono stati esposti dal vicesindaco Pierpaolo Roberti i dati dei controlli effettuati dalla Polizia municipale nel 2015

Si è riunita oggi, martedì 25 ottobre 2016, la III commissione consiliare del Comune di Trieste presieduta da Francesco Panteca (Lista Dipiazza) per trattare una mozione presentata dallo stesso e dal consigliere Roberto Cason sul delicato argomento della  “movida triestina”.

«La mozione – riferiscono in una nota gli esponenti della Lista Dipiazza - trae origine dalle numerose proteste pervenute dai residenti a seguito dell'elevata rumorosità emessa dagli impianti musicali di alcuni pubblici esercizi, nonché dalle lamentele pervenute da parte di quest'ultima categoria a fronte della farraginosità normativa in materia di impatto acustico cittadino».

«Dopo una prima introduzione da parte del presidente Panteca in cui ha evidenziato l'importanza del giusto compromesso sulla convivenza tra attività di esercizio pubblico e funzioni residenziali, il consigliere Cason ha esposto l'attuale assetto normativo in materia di impatto acustico dal quale sono emerse notevoli criticità in termini di puntuale applicazione della normativa nazionale e regionale, anche nella considerazione che il Comune di Trieste non ha ancora adottato il “piano comunale di classificazione acustica” che doveva essere  approvato dalla precedente amministrazione. (scaduto marzo 2014)».

«Durante la seduta – sottolineano - sono stati esposti dal vicesindaco Pierpaolo Roberti i dati dei controlli effettuati dalla Polizia municipale nel 2015 e 700 controlli nel 2016 di cui sono state riscontrate 52 violazioni ed è emerso che alcuni esercenti non hanno ancora predisposto il documento obbligatorio di valutazione di impatto acustico.Si è discusso anche dell'attuale apparato sanzionatorio del regolamento Movida che dovrebbe, anche su osservazione della Fipe, essere rimodulato. Il consigliere Cason ha eccepito che non possono essere sanzionati con la chiusura i pubblici esercizi poiché questo penalizzerebbe l'accoglienza turistica in un momento così importante per lo sviluppo economico della città».

«La mozione - concludono - è stata licenziata dalla commissione per approdare in aula consiliare probabilmente il 7 novembre».

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