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"No” all’Election Day, Bianchi (M5S): «Furto legalizzato di 3 milioni di euro»

Il commento della consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi dopo la bocciatura della mozione pentastellata che chiedeva l’accorpamento della data del voto delle elezioni regionali e nazionali

«Per l’ennesima volta - in coerenza con le vette altissime di indecenza già toccate in questi cinque anni - la giunta e la maggioranza di centrosinistra a parole proclamano di lavorare per il bene dei cittadini ma nei fatti bocciano una proposta di buon senso come quella dell’Election Day. Il tutto con la scusa pretestuosa di permettere a una presidente in scadenza di firmare un Patto finanziario con un governo in scadenza. Una vergogna assoluta che questi signori e queste signore, espressione della peggiore partitocrazia, pagheranno caro quando i cittadini del Friuli Venezia Giulia saranno chiamati a votare per il Parlamento e per la Regione». Sferzante il commento della consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Elena Bianchi dopo la bocciatura della mozione pentastellata che chiedeva l’accorpamento della data del voto delle elezioni regionali e nazionali.

«Una vergogna testimoniata anche fisicamente dal capogruppo del Partito democratico, Moretti, che in Aula non solo non ha ascoltato i nostri ragionamenti, ma non ha neppure letto la nostra mozione. Secondo Moretti, infatti, va rispettata la scadenza naturale della legislatura. Esattamente quello che abbiamo chiesto con la nostra proposta - attacca Bianchi -. Risibile poi la motivazione addotta dall’assessore Peroni che ha giustificato la necessità di separare le due tornate elettorali per consentire alla presidente Serracchiani di negoziare il Patto finanziario con il governo Gentiloni. Questa firma - sottolinea - era certamente nelle prerogative della Serracchiani, ma non è accettabile che la legislatura venga allungata per siglare un’intesa che nel prossimo futuro dovrà essere gestita da un altro presidente e da altre forze politiche. La presidente, che ha deciso di non ricandidarsi alla guida del Friuli Venezia Giulia, non ha nemmeno la decenza di lasciare questa “gravosa incombenza” a chi verrà dopo di lei. Serracchiani, già di suo fuori dalla realtà, è ormai anche fuori tempo massimo!».

«La verità è che il Pd vuole tentare di limitare i danni nel Friuli Venezia Giulia. Il consenso a livello nazionale è in picchiata e la paura di una doppia bruciante sconfitta è sempre più forte. Meglio - per loro - allontanare quindi al massimo i due momenti elettorali. Un calcolo meschino e un furto legalizzato di quasi 3 milioni di euro - conclude Bianchi -. Ai danni dei cittadini della nostra regione!».

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