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Norme elettorali regionali: quattro proposte di legge di modifica

Le pdl sono state avanzate da Paviotti, Edera e Gregoris (Cittadini), Zilli (LN), Bagatin (Pd) e Movimento 5 stelle (prima firmataria Bianchi)

Sono quattro le proposte di legge di modifica della normativa elettorale regionale all'attenzione della V Commissione questa settimana. Come testo base è stato scelto quello dei Cittadini. Questi, in sintesi, i principali contenuti dei quattro provvedimenti.

Cittadini, a firma Paviotti, Edera e Gregoris: intende rimuovere la disposizione che obbliga i sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti a dimettersi tre mesi prima delle elezioni, limita a due il numero dei mandati dei consiglieri regionali (oggi sono tre), introduce la doppia preferenza di genere, nel senso che dà la facoltà (non l'obbligo) all'elettore di esprimere due preferenze, che in questo caso non possono essere per candidati dello stesso genere. 

Zilli (LN): ridetermina in quattro la suddivisione delle circoscrizioni elettorali a seguito della recente soppressione del Tribunale di Tolmezzo. In pratica, le circoscrizioni sarebbero quelle di Gorizia, Pordenone e Trieste, corrispondenti alle ex Province di Gorizia, Pordenone e Trieste, e quella di Udine corrispondente alla ex Provincia di Udine. 

Bagatin (Pd), con firma lunga della maggioranza: introduce la doppia preferenza di genere con la facoltà di espressione di due preferenze e, in questo caso, con l'obbligo di indicarne una di genere maschile e una di genere femminile, pena l'annullamento della seconda preferenza.

 MoVimento 5 Stelle, prima firmataria Bianchi: estende i casi di ineleggibilità alla carica di consigliere regionale anche ai consiglieri comunali, provinciali, ai membri di Camera, Senato e Parlamento europeo eletti nelle circoscrizioni elettorali del FVG o di parte di esse, ma anche agli amministratori di società partecipate dalla Regione e a quelli di enti, istituti, agenzie, consorzi o aziende dipendenti dalla Regione; modifica il numero di mandati portandoli da tre a due, anche non consecutivi; prevede l'ingresso in Consiglio regionale di tutti i candidati alla presidenza della Regione (oggi solo il secondo), quando le loro liste abbiano ottenuto un numero di voti sufficienti.

Queste invece le proposte che erano state presentate dal capogruppo Pd Diego Moretti, senza essere formalizzate in un testo di legge: doppia preferenza di genere: sì, ma con esclusione della circoscrizione di Tolmezzo; limite dei mandati alla carica di consigliere regionale: mantenimento dell'attuale disciplina, che ne prevede tre consecutivi; in subordine prevedere non immediatamente rieleggibile chi ha ricoperto due legislature consecutive, stabilendo in via transitoria che tale norma si applicherebbe a decorrere dalla legislatura successiva a quella di entrata in vigore della legge così modificata; ineleggibilità dei sindaci: obbligo di dimissioni per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti entro il termine di presentazione delle liste (oggi l'obbligo di dimissioni scatta 3 mesi prima della data delle elezioni). In subordine, prevedere anche di innalzare a 15.000 abitanti la soglia demografica; cause di ineleggibilità e di incompatibilità alla carica di consigliere: organica revisione della legge regionale 21 del 2004.

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