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Nue 112, Panontin: «"Trabocco" chiamate su Brescia previsto dal protocollo»

«In Lombardia 3 centrali, in Fvg una: è logico prendere accordi extraregionali in caso di picchi di telefonate, come è accaduto per la nube maleodorante»

«Il 'trabocco' delle chiamate verso la centrale 112 di Brescia è frutto di un protocollo teso a mettere a fattor comune le diverse potenzialità regionali. Quando altre regioni procederanno con l'attivazione del 112 il sistema a rete coinvolgerà tutti. La differenza tra Friuli Venezia Giulia e Lombardia consiste nel fatto che loro hanno 10 milioni di abitanti e possono avere 3 centrali operative che si supportano a vicenda. Noi abbiamo 1,2 milioni di abitanti e una centrale sola. È quindi logico fare accordi extraregionali».

Ad affermarlo è l'assessore regionale alla Protezione civile, Paolo Panontin, per spiegare le ragioni per le quali, in caso di picchi di telefonate al 112, come è avvenuto ieri, quando si è sprigionata una nube maleodorante, alcune chiamate vengono dirottate alla centrale operativa del 112 di Brescia, una delle tre della Lombardia. In proposito Panontin sottolinea che «le uniche occasioni in cui si verificano picchi di chiamate riguardano situazioni che solitamente erano gestite dal 115 dei Vigili del Fuoco. Ma c'è una significativa differenza tra il precedente sistema e quello attuale: le chiamate in coda sul 112, per obbligo del servizio, sono soggette a richiamata, mentre prima andavano perdute. L'operatore del 112 è sempre tenuto a richiamare le telefonate in coda che non è riuscito a gestire in tempo. L'operatore del 115 non lo faceva ed anzi, in caso di sovraccarico, semplicemente non rispondeva».

Non solo. «Il 112 - evidenzia Panontin - è strutturato per rispondere ad una media che normalmente non supera qualche centinaio di telefonate all'ora. Se dovessimo strutturare il servizio per rispondere a 1.000 telefonate all'ora dovremmo più che raddoppiate il personale in servizio e di conseguenza i costi lieviterebbero inutilmente, poiché normalmente sarebbe personale inutilizzato e pagato a vuoto. In proposito i numeri, ovvero i dati puntualmente forniti dalla centrale operativa, parlano chiaro: a fronte di una media giornaliera che si aggira sulle 1.500 chiamate, ieri le telefonate sono state circa 3.000, di cui la metà concentrata in sole due ore e mezza. In sostanza - conclude - il servizio è strutturato in maniera ottimale e non potrebbe essere diverso da quello che è».

La Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che gestisce la Centrale operativa del Nue 112 a Palmanova, precisa che nella giornata di ieri, rispetto a una media di un centinaio di chiamate all'ora durante il giorno (e molto meno la notte) se ne sono registrate 381 tra le 18 e le 19 e addirittura 839 tra le 19 e le 20. Un autentico picco, poi calato nell'ora successiva (345 telefonate tra le 20 e le 21). Per un totale di 1.565 chiamate. Successivamente, una volta cessato l'allarme, tutto è rientrato nella piena normalità. Complessivamente, sulle 1.565 chiamate totali, 149 sono state prese in carico dagli operatori bresciani. Tra le 19 e le 20 sono state 274 le telefonate abbandonate dopo 4 squilli. In proposito la Protezione civile invita i cittadini a attendere, specie in caso di un grave problema di salute o di ordine pubblico, perché a tutte le chiamate viene data una risposta.

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