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Omero (pd); Sulla Tav Pretendiamo rispetto per la Citta' da Parte di Italferr

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di di Fabio Omero, capogruppo del Partito democratico al Comune di Trieste Il Consiglio comunale deve esprimersi sulle interferenze della Nuova linea AC/AV Venezia-Trieste, il Corridoio 5, con strade e...

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di di Fabio Omero, capogruppo del Partito democratico al Comune di Trieste

Il Consiglio comunale deve esprimersi sulle interferenze della Nuova linea AC/AV Venezia-Trieste, il Corridoio 5, con strade e viabilità, elettrodotti e acquedotti, proprietà pubbliche, usi civici e siti di protezione ambientale. Riguarda comunque solo una parte della tratta che dovrebbe interessare il territorio comunale: il collegamento in doppia galleria da Aurisina alla circonvallazione ferroviaria sotterranea, che unisce il porto nuovo al porto vecchio. Anche perché, né da parte italiana, né da parte slovena, è stato ancora definito il tragitto definitivo tra Aurisina e Divaccia.

Un parere tecnico, che da più parti è interpretato però come un parere politico. E a questo si aggiungerà a breve anche il parere sulla valutazione di impatto ambientale dello stesso progetto. Le due delibere predisposte e approvate dalla Giunta danno parere favorevole con una serie prescrizioni puntuali. Tra queste spiccano la richiesta di integrare appunto il progetto preliminare con il progetto anche della tratta Aurisina-Divaccia e la verifica preventiva sull'idoneità dei siti individuati per i cantieri. Come dire: sì, ma per dire sì, abbiamo bisogno di altra documentazione tecnica.

A questo va aggiunto che i tecnici di Italferr hanno snobbato il Consiglio comunale e non si sono presentati all'audizione, a cui erano stati invitati proprio per approfondire i punti critici del progetto. Un comportamento inaccettabile, quando progetti di tale portata dovrebbero essere invece illustrati e condivisi con tutta la città, allestendo anche uno spazio espositivo, in cui i tecnici mostrano plastici e mappe e rispondono alle preoccupazioni dei cittadini.
Il così detto urban-center, che ormai tutte le città europee hanno per informare la popolazione e documentare i progetti di trasformazione urbana del territorio.

Così oggi ho proposto che il Consiglio mandi a Italferr un messaggio chiaro. Da un punto di vista politico, visto che parliamo di un'infrastruttura, che interesserà lo sviluppo di Trieste da qui ai prossimi 100 anni, diciamo sì all'alta capacità. Da un punto di vista tecnico invece, viste le prescrizioni e il comportamento dei tecnici, diciamo no a questo progetto. E pretendiamo che Italferr si presenti con le sue carte, non in Consiglio comunale, ma davanti alla città tutta.

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