Primarie Pd, l'avvocato Carbone: «Esito incerto, modo di porsi dei candidati molto diverso»
Si sta delineando il perimetro dello scontro fra Roberto Cosolini e Francesco Russo. Con l'intervista di oggi rilasciata oggi ai media locali e l'attacco alla Governatrice il senatore ha bruciato i ponti dietro di se; ora non può che vincere sia le primarie che le elezioni comunali.
Dovesse mancare l'obiettivo è probabile un ritorno (almeno nei tempi brevi) all'insegnamento universitario.
Torno all'intervista. Russo ha fatto proprio quel ricorrente sentimento che cova a Trieste di identità (per e contro). "Città Metropolitana" contro i "friulanisti " che la bloccano.
Mossa abile e furba, identitaria, aggregante e,per molti, fascinosa. Dall'altra parte Roberto Cosolini mette in campo "il passo dell'alpino" dei percorsi e degli obiettivi possibili.
Non è casuale che mentre Russo disegnava, con il giornalista, i suoi sogni e il suo scenario, Cosolini era a Monfalcone per discutere con il sindaco Altran dei passi possibili di intesa, cominciando dai due porti.
Non credo sia nemmeno casuale la diversità delle due platee di sostegno: mi sembra più "tradizionale" quella di Cosolini (quel che resta di organizzazioni politiche, gruppi di consolidato rapporto con il centro-sinistra) e più "scapigliata" quella di Russo. Come finirà? Non lo so e non lo so prevedere.
Certo è che lo sfidante avrà chances se riuscirà a rimescolare il consenso ma se ciò succedesse, nonostante le critiche, avrà ragione lui.
Al fondo il tema è se la discesa in campo viene letta è percepita come una furbata tutta interna alla logica di schieramento o come una di quelle "rivoluzioni politiche" che periodicamente scuotono Trieste e rappresentano anche la bellezza di questa città.
GIANFRANCO CARBONE