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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Referendum costituzionale, Roberti (Ln): «Grim la smetta di raccontare frottole ai cittadini, non sa di cosa parla»

Il segretario della Lega Nord Trieste Pierpaolo Roberti alle parole della segretaria del Partito democratico in Friuli Venezia Giulia, Antonella Grim in merito al Referendum costituzionale

«Grim la smetta di raccontare frottole ai cittadini: la riforma costituzionale, per com'è stata redatta, non porterà alcun vantaggio al Friuli Venezia Giulia». Lo dichiara il vicesindaco e segretario della Lega Nord Trieste Pierpaolo Roberti.

«Invito la segretaria regionale del Pd a riflettere su questa frase: 'L'assetto regionale della Repubblica uscirebbe da questa riforma fortemente indebolito attraverso un riparto di competenze che alle Regioni toglierebbe quasi ogni spazio di competenza legislativa, facendone organismi privi di reale autonomia e senza garantire adeguatamente i loro poteri e le loro responsabilità anche sul piano finanziario e fiscale».

«Parole - affonda Roberti - scritte non da qualche pericoloso leghista, bensì da decine di eminenti costituzionalisti difficilmente associabili al nostro partito. E se in apparenza le Regioni a Statuto speciale sembrano quelle meno penalizzate - insiste il vicesindaco - la verità è che le riforme degli Statuti permetteranno a Roma, in caso di mancato accordo tra Stato e Regioni, di applicare la clausola di interesse nazionale e di scavalcare così la volontà dei territori».

«Grim dovrebbe inoltre sapere che il tanto sbandierato superamento del bicameralismo perfetto è una bugia bell'e buona. La verità - prosegue Roberti - è che i procedimenti legislativi subiranno un rallentamento in conseguenza dei conflitti di attribuzione che sorgeranno per colpa della fumosità delle specifiche aree di intervento di Camera e Senato».

«Sostenere infine, come fa il Pd, che 'il nuovo Senato sarà il luogo della rappresentanza dei territori regionali e delle municipalità' significa mentire ancora una volta sulla riforma, che porterà a Roma non le pluralità delle Regioni ma solo esponenti non eletti bensì nominati dalla maggioranza, strappandoli peraltro al loro lavoro di consiglieri o di sindaci».

«È dunque chiaro che Grim non sappia bene di cosa stia parlando e che la sua posizione a favore della riforma sia figlia solo di un approccio ideologico alla materia. Peccato - conclude Roberti - perché il Pd ha gettato alle ortiche l'ennesima occasione di aprirsi al dialogo con le altre forze politiche e sociali, preferendo calare sulla testa dei cittadini decisioni non condivise».

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