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Approvato il referendum sulla legge elettorale in Consiglio regionale

Sì del centrodestra e no delle opposizioni. Fedriga: "Ora FVG è protagonista nella difesa del diritto fondamentale di poter scegliere con il voto la maggioranza". M5S: "Referendum incomprensibile per mero interesse elettorale". PD: "Esiste solo Lega, gli altri sottomessi"

Approvata dal Consiglio regionale la proposta di referendum abrogativo della quota proporzionale della legge elettorale proposto a livello nazionale dalla Lega. Il centrodestra ha votato compatto a favore e le opposizioni contro.

La maggioranza

"Con questo voto il Fvg è protagonista nella difesa di un diritto fondamentale dei cittadini: quello di poter scegliere con il voto la maggioranza e quindi il governo nazionale", ha affermato il governatore, Massimiliano Fedriga, aggiungendo che  Assieme a Veneto, Piemonte e Lombardia abbiamo deciso di portare avanti questa battaglia e ringrazio la maggioranza in Consiglio regionale, che ha voluto condividerla. Posizioni differenti hanno infatti trovato una sintesi".

Giuseppe Nicoli, in rappresentanza di Forza Italia, ha poi puntualizzato "non abbiamo problemi a sostenere convintamente l'abrogazione dell'attuale sistema elettorale proporzionale di Camera e Senato, a favore di un sistema maggioritario, ma che sia di coalizione di liste anziché di singolo partito".

Le opposizioni

Per il M5S "la Lega propone ai cittadini un referendum incomprensibile per mero interesse elettorale" e specifica che "fino a ieri determinate forze di centrodestra non erano favorevoli al quesito, ma hanno poi cambiato idea. Se c'era davvero la volontà di cambiare la legge elettorale, coloro che oggi propongono questo referendum, scritto male e in fretta, avrebbero potuto farlo in Parlamento nei 14 mesi in cui erano in maggioranza".

Secondo il segretario regionale del PD Cristiano Shaurli, "dopo un anno e mezzo di niente, il Consiglio regionale ha dichiarato l'urgenza a una proposta "per obbedire agli ordini di Salvini" aggiungendo che "la lega in Fvg è l'unico partito. Qui non abbiamo più una maggioranza, c'è un solo partito e gli altri sono 'sotans' (sottomessi, in friulano)".

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