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Regionali, l'appello di Cosolini: «Ripartiamo insieme»

«Questa campagna è difficile - ma nulla è impossibile - ed è la prima prova del nostro ripartire. Vi chiedo di farlo insieme»

«Cari amici e care amiche, dopo i primi giorni di questa campagna elettorale, i primi eventi pubblici ed i tanti incontri ed appuntamenti in programma, voglio condividere alcune riflessioni sugli obiettivi e sulle ragioni di questa mia nuova sfida a sostegno del centrosinistra e di Sergio Bolzonello». Comincia così il post dell'ex sindaco Cosolini, candidato alle elezioni regionali del 29 aprile, con cui lancia un appello a tutti i sostenitori del centrosinistra.

«Trieste al centro della Regione: da Sindaco ho mantenuto l'impegno di rompere il muro di immobilismo che bloccava questa città contribuendo a creare molte opportunità: dal porto al turismo, dalla scienza e alla collocazione internazionale. Oggi - ha aggiunto Cosolini- è necessario garantire che si vada avanti in questa direzione, senza colpi di coda da parte di chi tanto ha frenato le potenzialità di Trieste, e affermare questa sua funzione guida per lo sviluppo dell'intera Regione, che dà forza a quel suo essere Capitale del Friuli Venezia Giulia che talora nei fatti le è stato disconosciuto. Trieste al centro della Regione, e contemporaneamente legata ad un'Europa senza la quale si riscoprirebbe marginale».

«Ripartiamo insieme, ritrovando tutti la capacità e il gusto di fare comunità. Dalle tante lezioni che si possono trarre da questa sconfitta storica, dalle tante cause, anche molto diverse fra di loro, che l'hanno determinata, dagli stati d'animo di scoramento, di rabbia, emerge però un qualcosa che ci accomuna. Ed è la voglia di riprovarci, di far ripartire un progetto politico progressista, moderno, che metta al centro lavoro, e quindi economia, giustizia sociale, diritti, con una chiara scelta di campo a favore di un'Europa che si rinnovi e diventi sempre più forte. Ripartiamo, sapendo che per certi aspetti in questi anni non siamo riusciti a far capire gli importanti risultati raggiunti, ma che dobbiamo ammettere di non avere capito noi in tempo qualcosa di importante: domande fondamentali - come la richiesta di un lavoro giusto, l’urgenza di equità - si presentano oggi in luoghi e forme diverse, ed in assenza di comprensione e di risposte, si trasformano in paura e rabbia».

«Questa campagna è difficile - ma nulla è impossibile - ed è la prima prova del nostro ripartire. Vi chiedo di farlo insieme, aiutandomi: con idee, suggerimenti, critiche, magari proponendomi incontri con persone incerte, deluse, arrabbiate. Sto programmando incontri con il mondo del lavoro, imprese, sanità, professioni, cittadini dei vari rioni e comuni del territorio, ma le occasioni di incontro informale che mi proporrete saranno assolutamente preziose» ha concluso l'ex sindaco.

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