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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Regolamento di Polizia urbana, arrivano il "daspo urbano" e multe per "sovraffollamento" delle abitazioni

Il vicesindaco Roberti ha presentato le modifiche al testo in Commissione (e nelle circoscrizioni). Critiche dai 5 stelle, richiesta di approfondimenti da Forza Italia

Non solo il daspo per chi accattoni molesti, parcheggiatori abusivi e venditori ambulanti senza licenza, ma anche dure sanzioni per chi abita in sovrannumero rispetto al consentito le abitazioni. La volontà della Giunta e in particolare quella del vicesindaco Pierpaolo Roberti è quella di "registrare" il nuovo strumento del Regolamento di Polizia Urbana, inasprendo alcune sanzioni o aggiungendo nuovi articoli. 

Daspo urbano

La notizia del daspo urbano - introdotto dal ministro dell'Interno Minniti (Pd) - era già stata resa nota e come in altre città «punta a rendere più efficace l'operato degli operatori che sorprendono certe categorie di trasgressori». Le tipologie di trasgressori che prevede il decreto e quindi la modifica al Regolamento, sono - tra gli altri - i mendicanti molesti, i parcheggiatori abusivi, chi commette atti contrari alla pubblica decenza, i venditori ambulanti, chi bivacca davanti edifici storici o di culto. La zona invece individuata è quella di un "triangolo" che ha i vertici in piazza Libertà, ospedale Maggiore e  Campo Marzio; con l'aggiunta del lungomare di Barcola (in particolare nel periodo estivo).

«Nel giro che sto facendo nelle circoscrizioni mi hanno chiesto perchè non viene applicato anche alle aree periferiche, ma il decreto purtroppo proibisce l'applicazione sulla totalità delle aree cittadine - ha spiegato Roberti in Commissione congiunta I e IV -. Una volta ricevuto il verbale dalla Polizia locale (con la sanzione, l'eventuale sanzione accessoria del sequestro dei prodotti e appunto il daspo), per 48 ore il trasgressore non si dovrà far vedere in quella determinata zona a compiere lo stesso illecito; se nell’arco di questo lasso di tempo viene rivisto la questione passerà alla Questura e quindi sul penale, con il rischio di allontanamento fino a sei mesi».

Divieto di "sovraffollamento" delle abitazioni

Se per il daspo urbano non ci sono state contestazioni da parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione, ma solo qualche richiesta di approfondimento e chiarimento, i nuovi commi dell'articolo 14 del Regolamento hanno suscitato più di qualche malumore, soprattutto nei membri pentastellati e  forzisti. In sintesi il vicesindaco Roberti ha spiegato che «se un controllo, effettuato nelle medesime modalità di quelli per cui viene controllato il cambio di residenza, si dovesse constatare la presenza di più persone rispetto a quelle parametrate dalla legge (14 metri quadrati per i primi 4 residenti e poi 10 metri quadri per i successivi), si incapperà in sanzioni da 100 euro per persona in eccesso ed entro 96 ore dovrà essere ristabilita la regolarità, se no è prevista un'ulteriore multa da 300 euro a persona. Ovviamente - ha subito tenuto a precisare Roberti -, non si parla della vigilia di Natale o feste, bensì di effettiva residenza privata». L'intento neanche tanto nascosto è quello di evitare casi come quello di villa Carsia a Opicina, dove da anni ormai, i residenti denunciano casi di residenti di etnia rom in numero di gran lunga superiore a quello consentito in diversi appartamenti Ater. 

Alle evidenze di Imbriani (M5S) e Camber (FI) che sottolineavano come magari a una coppia compra o affitta una casa piccola (o non si può permettere altro) e poi potrebbe arrivare un figlio sarebbe inopportuno fare una multa, o ancora come ha ricordato il presidente della VI Commissione Porro (FdI) le case Ater non superano i 105 metri quadrati e ci vivono famiglie anche con 5 figli, Roberti ha replicato ricordando che «non siamo noi a dare i parametri, ma una legge nazionale e poi anche una regionale. Siamo aperti ovviamente a ogni forma di miglioramento della delibera sulle modifiche al Regolamento, ma per me una stanza 3 per 2 non è una camera da letto e non è adatta a farci crescere un bambino, al più può essere una stanza di servizio».

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