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Sanità: Bagatin (Pd) presenta proposta di legge su fibromialgia

Il progetto si prefigge di individuare dei centri di riferimento e specializzazione capaci di offrire una presa in carico multidisciplinare alle persone malate

Dopo l'impegno a sostenere il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, ora arriva una proposta di legge regionale (prima firmataria la consigliera Dem Renata Bagatin), ma anche un'azione di stimolo al parlamento affinché si attivi sul piano nazionale. Lo scorso anno la consigliera Bagatin, vicepresidente della III Commissione sanità, assieme al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, hanno ricevuto una delegazione con a capo Luciana Spadaro, presidente dell'associazione FibroFamily, che ha consegnato una petizione sostenuta da oltre 6500 firme, iniziativa partita da Pordenone nel 2015.

Dopo l'incontro, Bagatin ha organizzato un'audizione in III Commissione, alla presenza dell'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca. E ora arriva la proposta di legge. La fibromialgia, commenta Bagatin «è una malattia riconosciuta dall'Oms che purtroppo non ha ancora percorsi diagnostici e di cura sufficientemente validati per essere compresi nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e quindi essere garantita in esenzione dal servizio sanitario. Parte dell'opposizione ha demagogicamente proposto che il sistema sanitario regionale garantisca l'esenzione per la diagnosi e la cura ai soggetti affetti da fibromialgia; ma non è una strada percorribile perché rientra nelle competenze statali e quindi tale proposta non solo non è attuabile, ma si rivelerebbe un'illusione per i malati».

«La proposta di legge del Pd e sostenuta dalla maggioranza - spiega Bagatin - si prefigge di individuare dei centri di riferimento e specializzazione capaci di offrire una presa in carico multidisciplinare alle persone malate; inoltre, sarà istituito un registro regionale della malattia che potrà essere di supporto a futuri studi clinici utili all'identificazione di percorsi di diagnosi e cura. La proposta di legge prevede inoltre la formazione dei medici di medicina generale e la valorizzazione delle associazioni nella divulgazione di informazioni sulla malattia. Infine, si supportano studi clinici sulla fibromialgia con misure di aiuto alla ricerca».

«A livello nazionale invece - conclude Bagatin - si propone un voto alle Camere per fare pressione sul Governo centrale (cui compete la determinazione dei Livelli essenziali di assistenza) chiedendo che una volta raggiunto il grado di valutazione appropriato, i percorsi diagnostici e di cura possano rientrare nei Lea, garantendo così l'esenzione dal costo delle prestazioni».

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