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Assistenza pediatrica, Marin-Novelli (FI): «Provincia di Gorizia rischia di rimanere sfornita; grave carenza di personale al San Polo»

«Il Nursind lancia l'allarme e chiede la chiusura temporanea del reaparto: situazione di grave pericolo per i ricoverati»

«Dopo la chiusura del punto nascita di Gorizia e l'apertura del Pronto soccorso pediatrico nel capoluogo isontino solo fino alle ore 18.00, ora versa in grave carenza di personale anche il reparto di pediatria del San Polo di Monfalcone. Cosa intende fare la Giunta regionale per far sì che la provincia di Gorizia non si trovi a essere completamente sfornita di un punto di assistenza pediatrico?».
A porre il quesito sono i consiglieri regionali di Forza Italia Roberto Marin e Roberto Novelli, che hanno presentato un'interrogazione alla Giunta.
«Il Nursind, maggior sindacato delle professioni infermieristiche - rilevano Marin e Novelli - ha lanciato un allarme di non poco conto sulla grave situazione in cui si viene a trovare il reparto di Pediatria di Monfalcone, dove a causa della contemporanea e lunga assenza di ben tre infermieri, non è più possibile effettuare turnazioni. Spesso, quindi, il personale viene richiamato in servizio e le ferie vengono annullate per esigenze di servizio».
«Una situazione deficitaria a cui si aggiungono anche gli spostamenti del già insufficiente personale al Pronto soccorso, anch'esso in evidente affanno. Senza contare il fatto che è probabile il trasferimento presso l'Unità del San Polo di un bimbo affetto di particolari patologie che necessitano di assistenza continua e per lungo tempo, e che ormai il reparto di Pediatria del San Polo è diventata la struttura su cui si appoggiano anche i genitori della città di Gorizia, a causa dei tagli operati da questa Giunta».

«Nonostante le rassicurazioni ricevute più volte da parte della Direzione sanitaria - proseguono Marin e Novelli - si continuano a lasciare i bambini sotto la vigilanza dei genitori e di personale che non ha adeguata preparazione alla loro condizione clinica. Una situazione di grave pericolo per i ricoverati, tanto che il Nursind, dopo aver più volte messo a conoscenza della situazione la Direzione dell'Azienda, ha fatto sapere tramite un comunicato stampa che informerà di queste gravi lacune anche l'ispettorato del lavoro, i Nas dei Carabinieri e il prefetto di Gorizia con una lettera/denuncia in cui, venendo a mancare i presupposti basilari alla salute pubblica e la sicurezza dei pazienti, si chiederà di valutare l'extrema ratio di chiudere il reparto fino al raggiungimento della sicurezza a garanzia dei pazienti e degli operatori che vi operano».
«Per questo - concludono Marin e Novelli - chiediamo alla Giunta regionale se è a conoscenza della situazione, quali azioni immediate intende attuare per porvi rimedio, per quali ragioni né la Regione, né tantomeno il Direttore generale hanno mai risposto alle precedenti denunce e segnalazioni pervenute e perché non sia stata predisposta una graduatoria da cui prendere le immediate risorse che, oggi come oggi, sono assolutamente necessarie e inderogabili».

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