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Sanità, Riccardi: “Meno aziende sanitarie e ospedaliere per ridurre costi”

Le linee guida della riforma sanitaria sono state illustrate dall’assessore alla sanità e dal presidente Fedriga. L’impostazione manterrà quella della riforma Serracchiani: l’ospedale unito al territorio. Sulla polemica con Assostampa “Un copia-incolla delle dichiarazioni del Pd”

Le aziende sanitarie passeranno da 8 a 6, e le aziende ospedaliere territoriali da 5 a tre (Pordenone, Udine e Venezia Giulia). Avrà il compito di coordinarle tutte l’azienda zero, con sede a Udine, il tutto nel quadro di una riforma che non si discosterà come impostazione dal modello portato avanti dalla giunta Serracchiani: l’ospedale unito al territorio. Altri punti fondamentali: maggiori distinzioni nella specificità di ospedali hub e spoke (“attualmente carenti”) e maggior integrazione tra ospedale e università. Questi i punti chiave della nuova riforma sanitaria, illustrata oggi, venerdì 12 ottobre, dall’assessore alla sanità e vice presidente Riccardi insieme al presidente Fedriga.

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Le aziende sanitarie

Il passaggio da 8 aziende sanitarie a 6, secondo Riccardi e Fedriga, “permetterebbe un notevole risparmio di pratiche burocratiche e di due direttori generali, quindi 300 mila euro in meno. Questo consentirebbe di alzare il tetto per i compensi manageriali e impiegare figure di maggior spessore e rilievo, in particolare alla guida dell’azienda zero. Consideriamo che la Giunta Serracchiani aveva abbassato questo tetto al di sotto della soglia nazionale”.

L'azienda di coordinamento

“Il governo unico dell’azienda di coordinamento – continua Riccardi – scaricherà anche molti costi burocratici e consentirà di utilizzare delle procedure che oggi vengono organizzate 8 volte perché le aziende sono 8. In questo modo le aziende che staranno sotto il centro di coordinamento dovranno occuparsi meno di carte e più di persone”.

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Scelte senza colore

Riguardo alla scelta di tenere uniti ospedale e territorio, l’assessore dichiara: “Abbiamo ascoltato i saggi che hanno presentato due ipotesi, su cui ci siamo confrontati in modo laico e senza preconcetti. La maggioranza degli operatori del settore ci ha suggerito di tenere insieme ospedale e territorio, anche se noi avevamo un’idea diversa, e abbiamo deciso di procedere in questa direzione perché la sanità non ha colore politico”. Al ‘fuoco amico’ di alcuni esponenti del suo stesso partito, Forza Italia, Riccardi risponde “Loro fanno il loro mestiere, non possono difendere le idee degli avversari politici, io seguo ciò che è emerso dal confronto con gli esperti. Di solito – conclude - in questo ambito i pareri contrari segnano la strada più giusta”.

Le dichiarazioni di Fedriga

Il presidente Fedriga ha anche messo in guardia dal rischio di perdere attrattività come regione: “Il sistema sta scoppiando per colpa di una riforma incompleta e fatta male, attualmente sono più le persone che vengono in Fvg a curarsi, rispetto a chi “emigra” in altre regioni, ma questa forbice si sta assottigliando e dobbiamo intervenire in fretta”.

La polemica con Assostampa

Non è mancato un intervento a proposito della polemica sorta dopo la diretta Facebook con Riccardi sullo stesso argomento: “Ci dispiace per la polemica portata avanti da Assostampa – ha dichiarato Fedriga - che ha criticato la modalità della videoconferenza, e ci dispiace quando un organo di stampa fa proprie le dichiarazioni del Pd con un vero copia-incolla. Siamo a favore di una stampa critica ma non di una stampa di parte”.

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