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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Scontri in via San Nicolò, Sinistra Classe Rivoluzione Trieste: «Tuiach e Giorgi fomentatori d'odio»

Lo rileva in un post pubblicato sulla pagina facebook il movimento Sinistra Classe Rivoluzione Trieste

«L'altro ieri circa 30 attivisti della sinistra triestina sono stati brutalmente attaccati dalle forze dell'ordine. Un episodio di violenza gratuita e mai vista in città, una vera e propria aggressione a danno di persone a volto scoperto. Tutto questo per permettere a Salvini, il portavoce del razzismo più becero contro gli immigrati, di farsi in santa pace i selfie con i suoi amici. Le immagini degli scontri sono rimbalzate su tutti i mass media locali e su alcune testate nazionali, rinforzate dalla propaganda del leader leghista che non si è lasciato perdere l'occasione per proporre l'uso delle ruspe nei confronti delle “zecche dei centri sociali”».

Lo rileva in un post pubblicato sulla pagina facebook il movimento Sinistra Classe Rivoluzione Trieste.

«Una retorica - continua la nota - violenta e apertamente fascista che si aggiunge al carico di odio quotidiano che Salvini e il suo partito riversano ora contro i profughi ora contro gli omosessuali. Fabio Tuiach, lì presente a farsi fotografare per riprendersi dopo la poco onorevole figura fatta dal suo amico Manuel Pozzecco (quello che le ha prese dalla moglie e ha raccontato che erano stati 7 immigrati) dovrebbe spiegare a Salvini che “Chi semina vento raccoglie tempesta” come insegnava il personaggio che ha tatuato sulla mano destra. Ad ogni modo gli scontri diretti e voluti dalla polizia sono serviti a scaricare sugli antifascisti e antirazzisti triestini tutto l'odio represso della destra politica di questa città».

«Lorenzo Giorgi - sottolineano - , consigliere comunale di Forza Italia è arrivato a dire che i manifestanti sono “delinquenti feccia della società”. Se questo è il pensiero di Giorgi nei confronti di chi si è preso manganellate gratuite non vogliamo certo immaginare quale giudizio il consigliere azzurro deve riservare verso i suoi colleghi di partito, quelli per intenderci che governavano con i voti della mafia e si intascavano soldi pubblici magari per frequentare serate “galanti” il giorno prima di un family day. Al di là delle dichiarazioni patetiche di questi personaggi resta il fatto che per 3 volte la polizia in antisommossa ha caricato e manganellato e che già ieri, a meno di 24 ore di distanza, si sia parlato di denunce a chi le manganellate se l'è prese in faccia». 

«Si tratta - precisa Sinistra Classe Rivoluzione Trieste -  di un atto intimidatorio nei confronti degli attivisti e di repressione che non ha precedenti negli ultimi anni. Non abbiamo mai condiviso le pratiche avventuriste con le quali i collettivi vicini ai centri sociali hanno arenato, nello sterile scontro fisico con le forze dell'ordine, i movimenti giovanili e studenteschi di questi anni. Pratiche che hanno allontanato settori significativi di giovani dall'attività e che hanno lanciato decine di attivisti tra le braccia poco accoglienti della giustizia borghese. Ma per una volta possiamo accantonare questa polemica per concentrarci non solo sulla solidarietà alle vittime di questo pestaggio pubblico ma sulla denuncia aperta di una politica repressiva che si fa di anno in anno più forte».

«La crisi - ancora -  del capitalismo rende di giorno in giorno più difficile mantenere la pace sociale, ovvero quello status di quiete che permette a chi sfrutta, reprime e inquina di farlo in tranquillità e con il favore della legge. All'approfondirsi della crisi vediamo un approfondimento dei metodi repressivi messi in campo dai padroni e dai loro servi. La polizia fa nelle piazze ciò che i preti fanno dai pulpiti e i giornalisti dalle loro testate: raccontano con la predica o con il manganello che questo sistema non può essere cambiato e chi prova a farlo è un delinquente, un pervertito o un teppista. In Francia , con la scusa della lotta al terrorismo si è portata avanti un politica di repressione aperta nei confronti del movimento operaio, degli attivisti sindacali e politici, dei militanti studenteschi. Perquisizioni, arresti preventivi,coprifuoco, accuse di attentato alla sicurezza nazionale. Gli imprenditori francesi, scossi dalla recente ondata di scioperi e lotte sindacali non aspettavano altro che un po' di sana lotta al terrorismo islamico per ristabilire l'ordine nelle proprie fabbriche».

«La lotta contro Salvini e la sua propaganda - contina la nota -  deve essere innanzitutto politica. Tutte le falsità e i veleni che questo personaggio sputa quotidianamente dalla propria bocca servono a legittimare non solamente le posizioni di privilegio sue e dei suoi colleghi, ma anche e soprattutto quelle dei padroni da cui Salvini è lautamente pagato. La sua propaganda razzista e omofoba serve a dividere su linee etniche e religiose l'unico soggetto che può essere in grado di mettere in discussione il sistema per cui questi personaggi lavorano: la classe lavoratrice. È proprio per questo che la battaglia per i diritti civili, la dignità dei profughi e contro le guerre imperialiste che affamano milioni di persone va legata alla battaglia per il lavoro, la sanità e la scuola pubbliche, contro l'austerità e in generale per una società diversa, più giusta. La morale opprimente di un sistema che produce oramai solo crisi può essere spazzata solo abbattendo il sistema che la genera».

«Rilanciare - conclude -  la lotta contro Salvini e il razzismo significa spiegare che la divisione fondamentale di questa società non è quella tra cristiani e musulmani, eterosessuali e omosessuali, europei e africani, sunniti e sciiti, ma quella ancor più tragica e fondamentale che si interseca con tutte le altre: quella tra sfruttati e sfruttatori"  Noi stiamo dalla parte di questi ultimi. Solidarietà ai compagni manganellati! Fuori Salvini dalle nostre città! Diritti per tutte e tutti Per uno Stato laico - Abolizione del Concordato Chiesa-Stato e dell'8X1000, Abolizione della Bossi-Fini, dei CIE e del reato di clandestinità, Ius soli  Fuori l'Italia dalla NATO e la NATO dall'Italia, contro ogni intervento imperialista. Taglio alla spesa militare. I soldi servono per scuola, università e sanità pubbliche e gratuite per tutti!»

LA REPLICA DI LORENZO GIORGI

LA REPLICA DI FABIO TUIACH

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