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Sicurezza: nuovi vigili di quartiere e volontari per la sicurezza

La mozione del forzista Bertoli trova d'accordo il vicesindaco Roberti: «I vigili di quartiere sono molto dispendiosi in termini di personale, ma ha riscontrato apprezzamento nella fase sperimentale di Largo Barriera»

«I recenti episodi di violenza e criminalità hanno determinato un clima crescente di preoccupazione e allarme, aumentando notevolmente la percezione di insicurezza della cittadinanza». Con questa premessa Everest Bertoli, consigliere comunale di Forza Italia ha introdotto la sua mozione in VI Commissione con la quale chiede «il potenziamento del servizio di pattugliamento della Polizia locale e maggiore presenza, specie nei quartieri anche mediante la reintroduzione della figura del "vigile di quartiere"; farsi parte attiva, attraverso gli uffici comunali competenti nell'aiutare i cittadini che intendono costituire le associazioni di "Volontari per la sicurezza" urbana da iscrivere nell'apposito registro prefettizio e di attivare i servizi di vigilanza con questi volontari come previsto dalle normative in materia».

«Chiedere l'aiuto dei nostri cittadini non vuol dire dare carta bianca a bande che vanno a farsi giustizia - sottolinea Bertoli -, ma si tratta di gruppi a cui noi affidiamo alcuni compiti di controllo del territorio non potendo assumere 2000 vigili: così possiamo arrivare laddove non riusciamo con le nostre forze comunali e dove ci sono, tra l'altro, le fasce più deboli di popolazione (vedi parchi pubblici)». 

«Ci sono due leggi che permettono l'introduzione di questa figura del "volontario per la sicurezza": la 94 del 2009 a livello nazionale e quella regionale 9/2009. Leggi che - evidenzia Bertoli - non sono state abrogate anche dopo il cambio di amministrazione». 

«Da novembre abbiamo istituito nuovamente, in via sperimentale, il "vigile di quartiere" in una zona che avevamo notato essere molto critica, da largo Barriera a piazza Garibaldi e zone limitrofe - ha risposto il vicesindaco con delega alla Polizia locale Pierpaolo Roberti -. Sperimentale perché impiega tanto personale, che essendo a piedi si copre un'area limitata, e dovevamo capire se ci sono benefici evidenti a fronte del costo alto del personale: dopo tre mesi i risultati sono stati positivi e la presenza è giudicata positivamente dalla totalità degli esercenti che hanno affermato di aver ricevuto una diminuzione di furti e taccheggi e chiedono un implemento del servizio che è nelle mie intenzioni, magari in rioni (come San Giacomo) con una certa concentrazione di popolazione. Non spero nelle 2000 assunzioni, ma almeno il personale a sufficienza per implementare il servizio: a volte basta anche solo parlare e fare due chiacchierare e farsi vedere per dare maggiore sicurezza e creare un deterrente».

«Sono d'accordo sulla questione "volontari": parliamo di leggi regionale e nazionale che hanno un "colore politico" (Maroni e Seganti), ma poi c'è stato il "Minniti" che non ha modificato il punto dei volontari per la sicurezza. La differenza tra norma nazionale e regionale sta nella scelta dell'affidamento ad associazioni (nazionale) o anche a singoli (regionale) - ha spiegato Roberti -. Prevengo le polemiche perchè quello che fa il volontario per la sicurezza è la stessa cosa che ognuno di noi, anche in gruppo, può fare autonomamente con le stesse modalità previste dalla legge, ma rispettando la normativa avremo il coordinamento e il controllo (come e dove operano) e soprattutto potremo formare queste persone. Sono convinto della soluzione e in questa direzione ci muoveremo».

«In Regione è stato istituito un albo - ha aggiunto il dirigente Paolo Jerman -, tra l'altro quello che introduce anche i "nonni paletta". L'attività formativa per questi volontari ha un costo ed è prevista per tutti, a meno ex appartenenti alle forze dell'ordine; nell'ambito dei finanziamenti regionali per la sicurezza (vedi quest'anno per la video sorveglianza privata) poi si valuta la distribuzione che può andare a coprire anche appunto formazione e soprattutto assicurazione dei volontari».

La mozione ora dovrà essere discussa e votata nel corso del prossimo Consiglio comunale.

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