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Polizia, Silp Cgil: «Basta propaganda, si inizi il cambiamento»

Tarlao sottolinea la presenza di «sottosezioni “sottodimensionate” per la pressione derivante da una mole di lavoro notevolmente aumentata e probabilmente non destinata a diminuire»

«Armiamoci e partite! Encomiabile il lavoro delle forze messe in campo nel corso dei servizi straordinari disposti all’occasione. Ora però, dopo che i Reparti aggregati hanno fatto rientro nelle rispettive sedi, e la propaganda ha fatto il suo corso, bisogna fare i conti con le forze rimaste. Soprattutto con il personale della Polizia di Frontiera al quale, forse, si sta davvero chiedendo troppo». Lo ha dichiarato il Segretario regionale del Silp Cgil Michele Tarlao.

«Sottosezioni “sottodimensionate”  - continua - per la pressione derivante da una mole di lavoro notevolmente aumentata e probabilmente non destinata a diminuire con un’organizzazione del lavoro che potrebbe essere decisamente migliorata, ad esempio garantendo la presenza di personale qualificato (es. fotosegnalatori) e di interpreti in tutti i quadranti di servizio giornaliero».

«Non parliamo poi - prosegue ancora Tarlao - della situazione paradossale in cui, come accaduto, mentre ai migranti rintracciati è stato garantito il pasto, al personale in servizio, tale diritto non è stato concesso, a causa della chiusura per alcuni giorni della mensa di Fernetti, dovuta alla mancanza di personale, che la ditta appaltante non ha provveduto a sostituire».
«Forse - conclude il Segretario del Silp - sarebbe ora di smetterla con la propaganda a colpi di tweet e proclami, dimostrando di voler davvero attuare il cambiamento promesso, che allo stato, visti i deludenti risultati, pare essere solo una poco verosimile dichiarazione di intenti».

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