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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Spending Review: «Pretendiamo maggiore Equità: la nostra Regione sta Pagando più di altre»

L'assessore alle finanze Francesco Peroni: «In più abbiamo l'onere dell'accordo Tondo-Tremonti che ci costa 350 milioni all'anno» 26.4.2014 | 10.57 - Il Friuli Venezia Giulia ritiene sempre più indilazionabile aprire un tavolo di confronto con il...

L'assessore alle finanze Francesco Peroni: «In più abbiamo l'onere dell'accordo Tondo-Tremonti che ci costa 350 milioni all'anno»

26.4.2014 | 10.57 - Il Friuli Venezia Giulia ritiene sempre più indilazionabile aprire un tavolo di confronto con il Governo per ridefinire i reciproci rapporti finanziari su una base di maggiore equità, tenendo conto dell'asimmetria che dal 2010 - con la stipula del Patto Tondo-Tremonti - penalizza la nostra Regione, che più di altre sta contribuendo al risanamento della finanza pubblica. Lo ha ribadito oggi a Roma l'assessore alle Finanze Francesco Peroni durante i lavori della Conferenza delle Regioni convocata in via straordinaria per l'esame del decreto-legge recante "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale", approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 18 aprile.

Il Friuli Venezia Giulia, ha spiegato l'assessore, concorre, assieme a tutte le altre Regioni, al risanamento della finanza pubblica, ottemperando alle diverse manovre economiche che si sono succedute nei diversi anni: sia con crescenti trattenute sulle compartecipazioni alle imposte, sia con la riduzione degli spazi finanziari di spesa; tuttavia, in aggiunta e a differenza della maggior parte delle altre Regioni, ha un onere ulteriore, conseguente all'accordo Tondo-Tremonti del 2010, che arriverà a pesare 350 milioni all'anno.

In questo quadro, il decreto-legge governativo della scorsa settimana, oggetto dell'odierna discussione, di fatto aggiorna, aggravandole, le cifre della Legge di Stabilità per il 2014, varata dal Governo allora guidato da Enrico Letta. In particolare, le trattenute sulle compartecipazioni erariali aumentano di 37 milioni di euro, passando da 44 a 81 milioni. Parallelamente, diminuiscono di altri 37 milioni gli spazi finanziari legati al Patto di stabilità, passando dai 56, già tolti, agli attuali 93 milioni.

Da qui la richiesta, formalizzata oggi nel corso dell'assise dei presidenti, che la Conferenza delle Regioni affianchi il Friuli Venezia Giulia nel pressing sul Governo, per evitare che la nostra Regione sia chiamata a un sacrificio, nei fatti, doppio. A fronte dei nuovi oneri finanziari, secondo l'assessore Peroni il decreto presenta comunque aspetti di novità positiva, merito anche dell'azione, coesa ed efficace, condotta dalla Conferenza. Ad iniziare dall'assenza di ogni misura di taglio alla sanità, che nelle prime versioni del provvedimento sembrava essere superiore ai due miliardi di euro, per includere ancora il superamento del metodo lineare nei tagli, a favore di un meccanismo che lascia alle Regioni l'autonomia nell'individuare i settori dai quali conseguire i risparmi imposti dal decreto. Un ulteriore apprezzamento riguarda il fatto che il dialogo tra Sistema Regioni e Governo centrale appare molto costruttivo sul versante della riforma costituzionale in atto sul Titolo V. Secondo l'assessore del Friuli Venezia Giulia, infatti, il Governo sta mostrando apertura verso le proposte che vengono dalle Regioni. Tra queste, in particolare, la proposta avanzata dalla presidente Debora Serracchiani, assieme ai colleghi delle altre Regioni e Province autonome, a tutela delle autonomie speciali: proposta che subordina all'accordo tra autonomie e Stato ogni modifica costituzionale in materia di competenze delle autonomie speciali stesse.

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