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Striscione Regeni, Tondo (Ar): «Basta polemiche, Trieste dedichi una via a Giulio Regeni»

Renzo Tondo, presidente Autonomia Responsabile, sul caso dello striscione "Verità per Giulio Regeni" rimosso dal palazzo del Comune di Trieste

Sul caso dello striscione di Giulio Regeni rimosso dal palazzo del Comune, Renzo Tondo, presidente Autonomia Responsabile: «Ridurre il caso Regeni a uno striscione frustato dal vento che spinge la gioiosa bagarre della Barcolana con questo bambine scorso gioco del “io lo tolgo e io lo rimetto” è quanto di più fuorviante si possa fare per onorare la memoria di uno straordinario ragazzo friulano che è stato mandato a cercare la Verità in un paese pericolosissimo come l’Egitto. Lo ha mandato a morire un’università inglese, con una leggerezza incredibile».

«Torturato e ucciso: la tragedia di Giulio Regeni è talmente crudele da gelare il sangue e, da padre quale sono, rabbrividisco allo strazio che pervade ogni giorno i pensieri dei genitori e della sorella. Ma chiedere la verità a un paese come l’Egitto è inutile: ed è paradossale che lo chieda una nazione come l’italia che da mezzo secolo non trova la verità sulle stragi e gli assassinii più orrendi, in cui è possibile che siano coinvolti appunto servizi “deviati” e mi riferisco a piazza Fontana, alla strage di Bologna, allo stesso assassinio di Aldo Moro o, più recentemente, al caso certamente meno intricato di Stefano Cucchi».

«Invece di insistere sull’impossibile, ovvero che la verità improvvisamente venga fuori per intero con nomi e cognomi (per qualche manzoniana resipiscenza dei torturatori in punto di morte?) propongo che a Giulio Regeni, autentico e giovane martire della Verità, sia intitolata una via o una strada non solo a Fiumicello suo paese natìo, ma anche a Trieste, capoluogo della nostra Regione».

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