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Terrano, Ziberna (Fi): «Denominazione riservata al Carso, guerra del vino con Croazia?»

Lo rileva in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna: «La denominazione geografica Teran, riservata esclusivamente per i vini prodotti nell’area chiamata Carso-Kras darà il via ad una guerra dei vini con i produttori croati, danneggiati dall’intesa italo-slovena?»

«Vi sono fondati timori che l’accordo raggiunto pochi giorni fa sulla tutela transfrontaliera del vino Terrano prodotto nel Carso, area geografica a cavallo del confine italo-sloveno, possa ritorcersi contro i produttori italiani. La tutela del Terrano ampliata a tutta la zona del Carso, infatti, esclude i molti produttori di Terrano nell’Istria croata, che peraltro sono prevalentemente appartenenti alla comunità italiana. Questi produttori saranno costretti a mutare la denominazione del loro vino subendo significativi danni».

Lo rileva in una nota il consigliere regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna.

«Siamo davvero così sicuri - continua la nota -  che la Croazia rimarrà immobile, senza reagire davanti allo scippo italo-sloveno? Non corriamo il rischio che si dia vita ad una guerra del vino, che porterà alla richiesta croata di vincolare al proprio territorio produzioni della Malvasia o altro prodotto tipico generando ingenti danni alla nostra produzione? Questa è la ragione per cui sono intervenuto con una interrogazione rivolta alla presidente Debora Serracchiani ed all’assessore Cristiano Shaurli, in cui sottolineo questo rischio concreto ed attuale».  Ziberna

«L’accordo - continua la noa -  Unione Europea – Slovenia sulla protezione della denominazione geografica Teran riservata esclusivamente per i vini prodotti nell’area chiamata Kras, in Italiano Carso, che anch’io avevo accolto con soddisfazione in un primo momento, ora mi vede preoccupato alla luce di queste considerazioni. A ciò si aggiunge la circostanza che la concessione della Denominazione Teran sarebbe illegittima, in quanto fondante su basi giuridiche inesistenti, stante la circostanza che né in Slovenia, né in Italia (ma nemmeno in Croazia) esiste un località geografica che porti quel nome e conseguentemente trattasi di concessione dell’utilizzo in esclusiva del nome di una varietà di Vite, patrimonio collettivo e non proteggibile. L’intesa italo-slovena peraltro introdurrebbe tale illegittimità anche in Italia ed avrebbe tra i suoi effetti anche quello di evitare ricorsi da parte dell’Italia stessa a tutela delle produttori del carso Italiano».

«Va precisato - conclude Ziberna -  che in questo stato di cose i danni più ingenti verrebbero subiti dai produttori dell’Istria croata - proprio il territorio dove il Terrano è più coltivato da secoli e la sua coltivazione si estende per circa 300 ettari – alla quale si farà divieto di immettere sul mercato un prodotto tipico di tale area geografica menzionandolo con il suo vero nome. Si può facilmente comprendere quale discriminazione, non soltanto commerciale, ma storica e culturale, si porrà porre in essere a danno dei viticoltori Istriani, privandoli di un loro sacrosanto diritto consolidato da secoli. Proprio sulla base alle considerazioni sopra esposte, viticoltori Istriani hanno già preannunciato che si batteranno in tutte le sedi per tutelare le loro produzioni, il futuro delle loro aziende, la loro storia. Ecco perché ho invitato la presidente e l’assessore a riflettere sull’opportunità, al fine di evitare danni anche al nostro territorio ed alla nostra produzione, di far sedere intorno al tavolo anche la Croazia per includerla nel processo di denominazione».

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