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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Trieste tra i "Comuni che leggono", Grim (Pd): «Merito della giunta Cosolini»

«Cito, tra i tanti percorsi di lettura che abbiamo voluto rafforzare, "Nati per leggere" e le biblioteche diffuse»

«Il lavoro svolto dalla Giunta Cosolini per promuovere la lettura, soprattutto tra bambini e ragazzi, è stato premiato: è un impegno che va portato avanti e un patrimonio che non può essere disperso». Lo afferma Antonella Grim, consigliere comunale a Trieste e segretaria regionale del Pd, commentando la classifica 2017 del Centro per il libro e le lettura, che ogni anno inserisce l’elenco dei Comuni che entrano a far parte delle “Città che leggono”, e Trieste è una di queste.

Dei 522 partecipanti sono stati ammessi i 366 Comuni che hanno dimostrato di possedere tutti i requisiti richiesti dall’avviso pubblico per la qualifica di Città che legge, pubblicato lo scorso dicembre. Il progetto del centro per il libro e la lettura (istituto autonomo del Ministero dei beni e delle attività culturali), d’intesa con Anci, ha l’obiettivo di promuovere le amministrazioni comunali che si impegnano a svolgere con continuità politiche pubbliche di promozione della lettura sul proprio territorio, e mette a disposizione specifici finanziamenti pubblici.

Secondo Grim «anche dal ministero dei Beni culturali e da Anci arriva un riconoscimento al lavoro svolto a Trieste in questo settore negli ultimi anni. Cito, tra i tanti percorsi di lettura che abbiamo voluto rafforzare, “Nati per leggere” e le biblioteche diffuse. Su queste ultime, in particolare, abbiamo creduto molto, perché si tratta diuna modalità di diffusione dei punti lettura realizzata in collaborazione con i cittadini, le associazioni e i comitati di genitori e di volontariato. Di recente ho presentato una mozione con cui ho chiesto alla Giunta Dipiazza di aumentare gli investimenti in questo campo, perché è essenziale che l’amministrazione continui a sostenere le realtà già esistenti di biblioteche diffuse e che aumenti, ad esempio nei luoghi di attesa pubblici e sui mezzi pubblici, la presenza delle biblioteche diffuse e – conclude - di modalità che facilitino l’accesso alla lettura».

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