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«Tuiach fuori dalla Lega Nord», Roberti: «Sconfitta personale»

L’ennesima boutade del pugile gli costa non solo la possibilità di essere eletto in Regione, ma addirittura l’esclusione dal partito

«La prossima settimana proporrò al consiglio direttivo il depennamento di Fabio Tuiach dalle liste degli iscritti in Lega Nord. La vivrò come una sconfitta personale e le ragioni sono molteplici».

Il segretario provinciale della Lega Nord, il vicesindaco Pierpaolo Roberti, annuncia il provvedimento che ha deciso di prendere in seguito all’ennesima boutade del pugile e portuale Fabio Tuiach, eletto in Consiglio comunale nelle file del Caroccio alla scorso tornata elettorale: «Il primo motivo è che allontanare un iscritto non è mai un passaggio semplice nella vita di un partito, a maggior ragione se questo ricopre incarichi istituzionali. Ma la delusione ha un'altra radice. Quando mi si presentò per la prima volta vidi una persona che si definiva uno sportivo umile e ciò che sapevo di lui era la carriera sportiva ricca di successi che possono essere ottenuti solo con dedizione ed impegno. Lui stesso era ben conscio di non avere alcuna competenza politica, ma la sua storia personale e il modo in cui si era presentato mi aveva portato a credere che, con lo stesso impegno che aveva riposto nello sport, avrebbe imparato a muoversi nel ring della politica. La sua elezione con un cospicuo numero di preferenze non ha fatto che rafforzare l'idea che quella di candidarlo fosse stata la scelta giusta. Purtroppo non è stato così.

Già mesi fa Tuiach era stato al centro del ciclone con l’affermazione «Maometto era un pedofilo», frasi che gli erano costate il ruolo da vice capogruppo in Consiglio: «In un anno e mezzo quell'umiltà è stata spazzata via troppo spesso dalla presunzione di chi non vuole accettare un consiglio mai, di chi pensa di essere sempre e comunque dalla parte del giusto, di chi vede un suggerimento come una seccatura da evitare. Umiltà e presunzione, è il caso di dirlo, fanno a botte e i fatti ci dicono che a finire al tappeto è stata la prima. Dovremmo ricordarci tutti sempre che, se nella vita non si smette mai di imparare e bisogna mettersi in discussione sempre, ciò è amplificato in politica, quando le proprie scelte influiscono anche sulla vita della comunità che si rappresenta.

«A Fabio non piacevano alcuni passaggi della mozione sullo stalking (che non piacciono nemmeno a me)? Poteva fare due cose: lavorare seriamente e proporre un emendamento per risolvere un problema prendendosi mezza riga di giornale, oppure sparare giudizi assurdi per prendersi lo spazio sulla stampa nazionale nell'ottica del "bene o male, purché se ne parli." Ha scelto la seconda - conclude il segretario della Lega amareggiato- parandosi dietro al solito "io non ho sbagliato, sono il recordman di preferenze". Ho un altro percorso, quella della politica fatta per passione, per anni in mezzo alla strada consegnando volantini, prima di Salvini, prima dei consensi, quando gli scranni del consiglio erano un lontano miraggio a cui non si pensava nemmeno. Di preferenze ne ho prese il doppio, ma personalmente le guardo con pudore, non le rivendico, le rispetto e ne sono intimorito, conscio del fatto che ogni voto sia una responsabilità di cui farsi carico e da onorare. Politica non è show, è impegno, sacrificio, ascolto e studio. Pensavo che sarei riuscito a trasmetterglielo, ma ho fallito, ne prendo atto e vado avanti».

L’esclusione dalle liste della Lega Nord di Fabio Tuiach ora lo mette davanti a un bivio politico: il pugile potrà dimettersi da consigliere comunale della Lega e lasciare il posto alla prima della lista degli esclusi, ossia Monica Canciani, oppure uscire dal gruppo della Lega Nord e andare nel Gruppo misto, essendo orami vietato dal regolamento formare gruppi monocellulari post elezione, anche se, a giudicare dalle ultime apparizioni come le “ronde sugli autobus” con esponenti di Forza Nuova, probabilmente Tuiach portare informalmente in Consiglio l’estrema destra.

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