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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Tutela minoranze slovene e alto adriatiche, Panariti: «Le minoranze rafforzano»

Convegno "Il ruolo delle minoranze nazionali nell'area dell'Alto Adriatico", organizzato dall'Associazione degli sloveni in Italia - Skgz in collaborazione con l'Amministrazione regionale. Presenti all'evento la presidente della regione Debora Serracchiani, il sindaco Cosolini e l'assessore regionale Loredana Panariti

«Attraverso il superamento della frammentarietà e la valorizzazione delle differenze linguistiche si rafforza l'autonomia regionale del Friuli Venezia Giulia, che può così svolgere un ruolo di primo piano nell'approfondimento dei processi d'integrazione europea con tutte le aree contermini». Lo ha evidenziato l'assessore regionale al Lavoro e all'Istruzione, Loredana Panariti, oggi a Trieste alla tavola rotonda del convegno "Il ruolo delle minoranze nazionali nell'area dell'Alto Adriatico", organizzato dall'Associazione degli sloveni in Italia - Skgz in collaborazione con l'Amministrazione regionale.

Il convegno, che è stato aperto dalla presidente della Regione Debora Serracchiani, rappresenta l'effettiva conclusione del progetto transfrontaliero Lex, che nel quadriennio 2011-2015 ha avuto come obiettivo l'analisi dell'applicazione e le ricerche di possibili sviluppi della legislazione di tutela delle minoranze presenti nell'area del Nord Adriatico. L'iniziativa, alla quale hanno collaborato vari partner (l'Università degli Studi di Trieste, l'Istituto sloveno di ricerche, ed altri), ha permesso di confermare e rafforzare ulteriormente la già ottima collaborazione tra la comunità slovena in Italia e l'Unione italiana in Slovenia.

L'incontro, che ha evidenziato il ruolo delle minoranze come importante fattore di collegamento nei rapporti bilaterali tra i due Paesi, ovvero tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, era dedicato alle prospettive di sviluppo dell'area nord-adriatica. L'assessore Panariti nel suo intervento ha sottolineato come i ragazzi delle scuole e gli studenti partecipanti ai diversi scambi di studio hanno già superato le divisioni, che hanno caratterizzato la storia, e creato le basi per la collaborazione, l'integrazione, la reciproca conoscenza: "vanno presi a modello" anche dalle classi dirigenti, ha suggerito l'assessore. 

Il dibattito - al quale hanno partecipato l'assessore regionale Loredana Panariti, l'ex direttore del Primorski Dnevnik Bojan Brezigar, il direttore del Il Piccolo Paolo Possamai, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini e il già sottosegretario di Stato Milos Budin - ha evidenziato come le minoranze linguistiche dovrebbero essere protagoniste dei processi d'integrazione. L'appartenenza alla propria identità - è stato detto - non va più vissuta in termini difensivi o di contrapposizione, poiché il periodo postbellico riguarda ormai il passato e la popolazione ha fatto "enormi passi in avanti". Soprattutto occorre superare le diffidenze e sviluppare la fiducia, un'identità molteplice regionale o nordadriatica, che permetta di riallacciare gli storici rapporti di Trieste con il suo entroterra geografico naturale. 

All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, il Commissario del Governo per il Friuli Venezia Giulia, Francesca Adelaide Garufi, il console sloveno a Trieste Eliska Kersnic Zmavc, i consiglieri regionali Igor Gabrovec e Giulio Lauri, Rudi Pavsic e Livio Semolic per l'Skgz, il sindaco di S. Dorligo Sandy Klun ed altri amministratori locali.

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