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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Violenza sessuale in stazione, Ics: «Condanna a prescindere dalla nazionalità: politica spesso ipocrita»

Le parole di condanna dell'ICS in riferimento ai drammatici fatti di cronaca sulla violenza sessuale ai danni di una diciassettenne a Trieste: «Il sacrosanto principio secondo cui la legge è uguale per tutti non deve essere negato, tantomeno ora»

«L'episodio richiama il drammatico fenomeno della violenza contro le donne, piaga mondiale da cui l'Italia non è affatto esente: secondo i dati ISTAT nel 2016 sono stati compiuti 120 femminicidi, e quasi 7 milioni sono le donne che nel corso della propria vita hanno subito una qualche forma di abuso. L'Ics non può che condannare simili gesti, a prescindere dal fatto che a compierli sia uno cittadino straniero o italiano. Invece, purtroppo, da parte di alcune forze politiche, vengono condannate simili violenze solamente quando i protagonisti sono stranieri, rimanendo in silenzio dinanzi a quelle compiute dagli italiani (statisticamente le più numerose, spesso consumate tra le mura di casa)». Sono queste, le parole di condanna dell'ICS in riferimento ai drammatici fatti di cronaca sulla violenza sessuale ai danni di una diciassettenne a Trieste.

«Invece, purtroppo, da parte di alcune forze politiche–continua– , vengono condannate simili violenze solamente quando i protagonisti sono stranieri, rimanendo in silenzio dinanzi a quelle compiute dagli italiani (statisticamente le più numerose, spesso consumate tra le mura di casa) Spesso quelle stesse forze politiche sono ostili verso i diritti delle donne e verso quelli dei soggetti più deboli, e sono propugnatori di politiche che aumentano le differenze sociali e puntano alla chiusura e al disprezzo verso chi è portatore di diversità di ogni genere (sociale, culturale, religiosa,...)».

«Le violenze–conclude l'Ics– devono essere condannate sempre, così come bisogna lasciare alla giustizia che faccia il suo corso secondo le leggi previste. Il sacrosanto principio secondo cui la legge è uguale per tutti non deve essere negato, tantomeno ora».

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