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Volontari sicurezza, Roberti: «Lanciamo l'arruolamento con fondi regionali»

«Cadono le barriere ideologiche della sinistra di fronte alle emergenze di ordine pubblico»

Parte l'iter che porterà all'arruolamento dei volontari per la sicurezza a Trieste: lo prevedono leggi nazionali e regionali e i fondi saranno stanziati dalla Regione stessa. Lo annuncia in conferenza stampa il vicesindaco Pierpaolo Roberti alla presenza dei consiglieri Everest Bertoli (Fi), Claudio Giacomelli (FdI), Salvatore Porro (FdI) e Antonio Lippolis (Ln).

«Tutto ha origine da una mozione sostenuta da tutto il centrodestra e fatta propria dalla Giunta - dichiara il vicesindaco - per assicurare secondo linee programmatiche il livello di sicurezza che è andato scemando negli ultimi anni. A differenza di quanto paventato dalle solite e strumentali polemiche i volontari avranno compiti di pura sorveglianza e non avranno alcun potere in più rispetto agli altri cittadini: saranno gli occhi delle forze dell'ordine. Queste figure sono previste dalle leggi regionali e nazionali, si tratta di rendere esecutiva una norma esistente».

Roberti ironizza quindi sulle posizioni adottate in passato dalla Giunta regionale: «Varie voci nel Pd hanno definito l'idea dei volontari demagogica e pericolosa, tuttavia meno di un mese fa (con la delibera n. 1097 del 16 giugno 2017), la Giunta ha inserito nell'elenco dei finanziamenti per la sicurezza una voce specifica per i volontari e si prevedono fondi per le divise, la formazione (che sarà curata dalla Polizia locale) e le spese assicurative. Possiamo dire che le barriere ideologiche di questo centrosinistra sono cadute di fronte alle innegabili esigenze di pubblica sicurezza».

Ai cittadini che vorranno presentare la candidatura per diventare volontari (tramite modulo scaricabile dal sito della Regione) si richiede la maggiore età, il possesso di patente B, la cittadinanza italiana e nessuna condanna definitiva o precedente penale. Non dovranno inoltre essere affiliati a gruppi o associazioni che perseguono discriminazioni razziali (secondo la legge Mancino). Roberti assicura inoltre che sarà garantita assistenza per la corretta compilazione delle domande negli uffici comunali e sul web.

Bertoli ha quindi sottolineato che il provvedimento si inserisce in un percorso per «rendere la città sempre più bella e vivibile per i nostri anziani, i nostri bambini e le nostre donne», e ribadito l'importanza di un futuro potenziamento della Polizia locale. Su questo punto ha insistito anche Porro, che ha caldeggiato l'iniziativa di armare la Polizia locale, «come già avviene a Udine e Pordenone».  Giacomelli ha invece ribadito il forte appoggio del centrodestra ai sindacati di Polizia: «Sosteniamo appieno Sap e Ugl che da sempre chiedono un rafforzamento dell'organico, sia di mezzi che di uomini. Purtroppo Governo e Prefettura non ci sentono da quell'orecchio, per cui agiamo con i mezzi a disposizione».

«A Trieste - prosegue il capogruppo di FdI - si sono create delle "zone perdute", che i cittadini hanno abbandonato perché non si sentono più sicuri, come piazza Libertà, alcune zone di via Ghega, via Sant'Anastasio, via Udine, viale Miramare, piazza Oberdan e campo San Giacomo. Per sfatare le polemiche in corso non parliamo di ronde, vigilantes e incursori ma una rete di segnalazione tempestiva in contatto costante con la polizia locale, con l'obbiettivo di restituire queste zone alla cittadinanza».

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