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Ziberna (FI): «Su ambulanze infermieri convenzionati senza esperienza, pazienti a rischio»

In una nota il consigliere regionale di Forza Italia Rodolfo Ziberna rileva una notizia da lui appresa: «Gli infermieri a bordo delle ambulanze, se il servizio non è reso direttamente dall’Aas 2 ma in regime di convenzione con soggetti privati, possono essere anche assolutamente privi di conoscenze ed esperienza adeguata»

«Gli infermieri dipendenti dell’Azienda per l'assistenza sanitaria n. 2 prima di prestare servizio nell’ambito del servizio di emergenza territoriale del 118 devono essere in possesso di un adeguato curriculum formativo teorico nonché professionale, acquisito durante gli anni di lavoro presso reparti di emergenza quali pronto soccorso, terapia intensiva, cardiologia. Ho appreso invece con sconcerto che gli infermieri che svolgono esattamente lo stesso servizio territoriale appaltato ad altri soggetti (eccezione fatta per la Croce Rossa di Monfalcone che mette a disposizione autista e volontari, mentre l’infermiere è dipendente dell’Aas2) sono neolaureati, in fase acquisizione del percorso formativo, sprovvisti di esperienza professionale e di anzianità lavorativa». Lo rileva in una nota il consigliere di Forza Italia Rodolfo Ziberna.

«È nota l’importanza del compito degli infermieri a bordo delle ambulanze - continua Ziberna - visto che essi debbono stabilizzare il paziente, trasportarlo fino all'ospedale più adatto alle esigenze dell'intervento (non sempre il più vicino); questo comprende ottime conoscenze delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare, conoscenza generale dei farmaci e dei loro potenziali effetti indesiderati, conoscenza delle tecniche di movimentazione di una persona vittima di un trauma e che potrebbe avere lesioni alla colonna vertebrale». Soprattutto laddove non sia prevista la presenza del medico, come nelle ambulanze, sia oltremodo necessario che gli infermieri siano dotati di adeguata formazione ed esperienza professionale che consenta loro di adottare la miglior scelta possibile, considerato che spesso dalla loro scelta può dipendere la vita o la morte del cittadino soccorso».

«Appare evidente - prosegue il consigliere - la contraddizione di una Giunta regionale che chiude un punto nascite perché, nonostante i dati che lo accreditano tra i più sicuri d’Europa, registra meno di 500 nascite all’anno, mentre consentirebbe ad un infermiere che non ha mai soccorso nessuno di farlo. Per questa ragione ho rivolto una interrogazione alla presidente Debora Serracchiani ed all’assessore competente al fine di conoscere la ragione per cui esse ritengano che l’acquisizione di un titolo di studio senza alcuna esperienza e senza adeguata formazione tecnica e professionale sia sufficiente per mettere in sicurezza chi viene soccorso, anche in grave pericolo di morte».

«Ma soprattutto - conclude Ziberna - per evidenziare la necessità che nell’ambito del primo soccorso sia rigorosamente necessario che il personale infermieristico debba essere in possesso di un adeguato curriculum formativo teorico nonché professionale, acquisito durante gli anni di lavoro presso reparti di emergenza quali pronto soccorso, terapia intensiva, cardiologia. Infine ho chiesto se tra i compiti degli infermieri in servizio nelle ambulanze vi siano anche compiti di diagnosi, prescrizione e somministrazione di farmaci soggetti a controllo del medico».

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