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Zilli (Lega): «Banda larga e Wi-fi gratis la norma, ma in regione non è così»

Intervento di Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, annuncia interrogazione su tema «che, forse, le vecchie generazioni faticano a comprendere fino in fondo. Viviamo in un'epoca in cui le notizie viaggiano veloci in rete»

«Internet veloce è una priorità. Un obbligo per chi lavora nel mercato libero. Banda larga e Wi-fi gratis dovrebbero essere la norma. Invece, in questa regione che si ostina a vivere nel passato, sembra sia solo un servizio supplementare, complicato e molto costoso. Lgrave arretratezza sul piano informatico è imperdonabile, e costituisce un ulteriore elemento di debolezza rispetto alle offerte di Austria e Slovenia. Non basta annunciare svolte epocali. Servono investimenti concreti e immediati».

Così Barbara Zilli, consigliere regionale della Lega Nord, annuncia un'interrogazione su un tema "che, forse, le vecchie generazioni faticano a comprendere fino in fondo. Viviamo in un'epoca in cui le notizie viaggiano veloci in rete. E con loro corrono i flussi economici. La connessione veloce è irrinunciabile. Nei Paesi trainanti, Wi-fi e banda larga sono accessibili ovunque. La nostra è una regione di passaggio, di servizi. Non possiamo prescindere da una rete veloce e infrastrutture moderne».

Spiega ancora Zilli: «In alcune zone le strutture ci sono, ma manca il soggetto gestore delle reti. Dobbiamo superare questo impasse al più presto, altrimenti rischiamo di trasformarci da regione al centro dei flussi informativi ed economici dell'Europa a una propaggine arretrata e obsoleta dell'Europa, e di venir bypassati dalle regioni confinanti. Se restiamo isolati, la crisi si aggrava enormemente».

Zilli chiude: «Qual è lo stato dell'arte della connessione veloce in regione? Perché la banda larga è ancora oggi una conquista per pochi? Perché i luoghi pubblici non vengono costretti a dotarsi di Wi-fi libero? Questi sono gli interrogativi che sottoporrò alla Giunta regionale. I problemi di connessione sono un impaccio quotidiano per troppe persone. Un impaccio che un territorio moderno non può permettersi. Austria e Slovenia ci massacrano sotto il profilo della pressione fiscale: tasse dimezzate, poca burocrazia rispetto alla nostre liturgie pletoriche, prezzi convenienti di molti beni. Se concediamo anche un vantaggio abissale sul fronte informatico, le nostre possibilità di essere concorrenziali sprofondano».

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