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Ecosia, è davvero un motore di ricerca ecologico?

Ecosia è il nuovo motore di ricerca nato per salvare le foreste pluviali - riducendo le emissioni di CO2 nel pianeta e devolvendo l'80% del ricavato dai link sponsorizzati - grazie alla partnership con il WWF. Ma sarà davvero così? Scopriamone di più

Gli incendi che da settimane stanno bruciando ampie porzioni della foresta amazzonica, la più grande foresta pluviale della Terra, ci sta forse sensibilizzando sul tema della salvaguardia dell'ambiente. Oggi la tecnologia fa sempre più parte delle nostre vite quotidiane, oltre che per svago e per informazione, sapevate che possiamo utilizzarla anche in chiave ecologica? Ecosia è un motore di ricerca che dichiara di donare l'80% dei proventi ricavati dalla pubblicità online per sostegno a programmi di riforestazione. Questo motore di ricerca è stato lanciato il 7 dicembre 2009, in concomitanza della conferenza ONU sui cambiamenti climatici di Copenhagen ed è stato fondato a Wittenberg, in Germania, il 14 dicembre 2009 da Christian Kroll in associazione con Bing, Yahoo ed il WWF.

Di cosa si tratta

Ecosia, pur essendo una società a scopo di lucro, garantisce che l'80% dei propri introiti siano destinati al WWF in progetti per la salvaguardia della foresta tropicale. Il motore di ricerca è il successore di progetti di ricerca benefici come Xabbel, Forestle e Znout, ideati dal fondatore di Ecosia. Dal 2009 fino a luglio 2013, Ecosia ha collaborato con il WWF per preservare il Juruena National Park e il Tumucumaque Conservation Landscape, che si trovano entrambi nella foresta pluviale a nord del Brasile, donando l'80% del suo reddito e raccogliendo oltre 1,3 milioni di euro.

Obiettivi

La missione di Ecosia, come social business, è quella di “coltivare concretamente un mondo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”, finanziando la riforestazione di un miliardo di nuovi alberi nella foresta atlantica entro il 2020. Come con tutti i motori di ricerca, il fatturato di Ecosia si genera tramite i proventi pubblicitari delle ricerche effettuate dagli utenti e, grazie alla tecnologia sviluppata da Yahoo, i risultati della ricerca con Ecosia includono pubblicità che generano guadagni attraverso i clic degli utenti stessi. Inoltre, nelle ricerche compaiono dei link affiliati, denominati "Ecolinks" che consentono agli utenti di generare donazioni attraverso gli acquisti online. Le aziende dei link affiliati online pagano a Ecosia fino al 5% degli acquisti effettuati sul loro sito. Ecosia è anche un motore di ricerca CO2 neutrale, in grado quindi di "neutralizzare" il 100% delle emissioni di anidride carbonica causate dal server, dall'infrastruttura, dagli uffici e dai dispositivi degli utenti attraverso dei progetti di compensazione del carbonio attuati dal partner myclimateì. Inoltre, utilizza il 100% dei ricavi dello strumento Ecolinks per finanziare il suo programma di “progetti Ecosia”, in cui gli utenti votano per decidere come questi fondi dovrebbero essere redistribuiti tra i progetti umanitari e ambientali scelti in precedenza. La collaborazione di Ecosia con i diversi rivenditori online consente agli utenti di donare attraverso i loro acquisti in rete. Quando si cerca un prodotto con Ecosia, gli EcoLink vengono visualizzati accanto ai rivenditori affiliati partecipanti e, una volta attivati, una percentuale del denaro speso per l'acquisto del prodotto (fino al 5%) viene donata automaticamente a Ecosia, che utilizza questi guadagni e i ricavi pubblicitari per finanziare il progetto Plant a Billion Trees (Pianta un miliardo di alberi). Gli alberi vengono piantati con l'obiettivo di assorbire CO2 dall'atmosfera (tramite fotosintesi) combattendo l'aumento dell'effetto serra ed altri problemi ambientali come l'acidificazione dei mari.

Facciamo un po' di chiarezza

Se realmente funzionante, quella di Ecosia è un'idea rivoluzionaria e del tutto innovativa, ma in questi anni, di dubbi ne sono rimasti ed emersi tanti. Tra le varie perplessità degli utenti ricordiamo quella inerente al guadagno. Inoltre, come già spiegato, quando clicchiamo su un link sponsorizzato o un annuncio, Ecosia viene pagato dall’azienda investendo i soldi in alberi. Se però andiamo sulla pagina web di Ecosia non troviamo esattamente questo tipo di informazione. Se quello che percepiamo dal motore di ricerca è che basta fare una semplice ricerca per poter contribuire a salvaguardare l’ambiente e piantare, in concreto, degli alberi, non è così. Gli introiti per Ecosia ci sono, solo, se si clicca sui link sponsorizzati, e non se si utilizza giornalmente il motore di ricerca al posto di altri suoi “concorrenti”. Inoltre, il sistema di Ecosia, che usa fonti rinnovabili, si appoggia per le ricerche a Bing e Microsoft, che al momento utilizza solo il 40% di energia pulita, al contrario di Google che da un paio di anni, è riuscito ad alimentarsi al 100% con rinnovabili. 

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