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Storie e leggende dell'altopiano carsico, la principessa Rosandra

Trieste è una terra ricca di storie e curiosità. La Val Rosandra, oggi Riserva Naturale a pochi chilometri della città, è un territorio naturale vasto, che oltre alle sue meraviglie, pullula di leggende e credenze. Tra queste quella della principessa Rosandra

Trieste è un territorio ricco di storie e curiosità legate al suo splendido territorio. La Val Rosandra, oggi Riserva Naturale a pochi chilometri della città, è un territorio naturale vasto e meraviglioso al confine con la Slovenia, esattamente nel comune di San Dorligo della Valle-Dolina. È l'altopiano carsico, che viene inciso da un solco vallivo, a presentare questo paesaggio ricco di storia e bellezze naturali. Una terra molto antica, che oltre alle sue meraviglie, pullula di tradizioni, leggende e credenze. Tra queste quella della principessa Rosandra, una leggenda che ricorda il mondo fiabesco legato al ciclo Carolingio.

Storie e territori del Carso, la Riserva Naturale della Val Rosandra

Si narra che, in tempi ormai remoti, sulla Val Rosandra sorgeva un imponente castello abitato da una meravigliosa principessa tenuta prigioniera da un perfido mago. Il suo particolare fascino era famoso e conosciuto in ogni parte del mondo, ed è per questo che da regni, anche quelli più lontani, giungevano principi e cavalieri pronti a chiedere la sua mano. Puntualmente però, per non incorrere nei malefici del mago, ne tornavano sconfitti. La giovane principessa Rosandra era molto legata al suo territorio. Dopo tanto tempo, un giorno finalmente, un giovane e coraggioso cavaliere giunto per caso nella valle accorse per vederla perché l'aveva sentita piangere e fu così che decise di aiutarla. Dopo aver sconfitto il mago e averla liberata, lei se ne innamorò perdutamente. L’idillio fra i due durò poco, perché il bel cavaliere venne chiamato a compiere un'impresa in una terra lontana, i due allora prima di salutarsi fecero la promessa di matrimonio scambiandosi amore eterno. Un tragico avvenimento, però, colpì il cavaliere, infatti, durante una forte tempesta, la nave che lo doveva condurre a destinazione naufragò e finì in fondo al mare. Quando Rosandra venne a sapere di quella tragica fine perse la ragione dal dolore, allora la benevolenza del cielo la tramutò in pietra. Le sue lacrime disperate si tramutarono in un flusso d’acqua, quelle che scorrono ed alimentano ancora oggi il torrente che ha ne ha acquisito il nome, il torrente Rosandra-Glinščica.

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