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Rotonda Pancera, perla neoclassica in centro città

Commissionato da Domenico de Pancera, rappresenta uno degli esempi più importanti dello stile neoclassico a Trieste. Tra le difficoltà incontrate dall'architetto Pertsch, il territorio urbano a pianta non lineare caratteristica di quella zona di cittavecchia

A due passi dall’Arco di Riccardo, in via San Michele troviamo la Rotonda Pancera. Considerata uno degli esempi più importanti del neoclassico triestino fu commissionata da Domenico de Pancera intorno al 1806, all'architetto Matteo Pertsch anche se non vi sono documentazioni a riguardo. In quel periodo la città era in piena espansione e i più famosi mercanti e commercianti triestini incominciavano a costruire le loro residenze e i loro palazzi. A differenza del nuovo Borgo Teresiano, suddiviso in lotti rettangolari e regolari però, quella zona ai bordi di cittavecchia, tra il colle di San Giusto e San Vito, presentava aspetti meno lineari.

L'archittetto Pertsch, di origini tedesce e considerato il maggior interprete dello stile neoclassico a Trieste, risolse la problematica di quel lotto a forma triangolare e in forte pendenza, attravero la collocazione di un tempietto romano semicircolare che divento l'aspetto più emblematico e meraviglioso di tutto l'edificio. La facciata è divisa da colonne di ordine gigante con capitelli ionici che sorreggono una cornice spessa. Nel muro tra le colonne si aprono tre porte-finestre e al dì sopra quest'ultime si trovano alcuni altorilievi rappresentanti scene di ispirazione greco-romana (Coriolano, Lucrezia, Sacrificio di Ifigenia). 

Alcune curiosità legate a questo palazzo raccontano che a metà dell’800 viveva nella Rotonda la famiglia dFelice Machlig, che era membro di una Loggia massonica. Per questa ragione nacque il sospetto che negli scantinati della Rotonda Pancera venissero ospitate riunioni massoniche. Come si legge nel blog dabienedemarco.com, di questa presenza rimase traccia evidente anche nei bassorilievi esterni del primo piano, dove sono riconoscibili i simboli massonici per eccellenza: la squadra, il compasso e la livella.

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