LE DATE SPIEGANO GLI AVVENIMENTI OLTRE AI SENTIMENTI
Leggo su Segnalazioni del Piccolo con sempre maggior apprensione la confusione di date e del conseguente significato che viene ad esse attribuito specialmente dalla nostalgica destra mai morta ne’ sopita a Trieste. Dalla Belle Epoque durata fino al 1914 in poi le fatidiche 7 bandiere hanno sventolato sul nostro municipio passando dalla austriaca all’ Italiana nel ‘18, a quella fascista dal 22 al 43, a quella germanica dal 43 al 45 quando divenimmo territorio del terzo Reich,( il tristemente famoso Adriatische Kuestenland), a quella yugoslava per i 42 giorni ( ridotti per brevita’ colloquiale a 40 ) , a quella del GMA( americana e inglese ) per 9 anni fino al 54 per poi ritornare all’ italiana . Vero come e’ vero gia’ il 29 aprile in citta’ giravano appartenenti al comitato di liberazione nazionale in gruppetti armati di schioppetto e pistole, ma purtroppo di loro nessuna autorita’ con potere decisionale, ne’ le potenze vincitrici, ne hanno mai riconosciuta ufficialmente la loro attivita’ in quei giorni cruciali. A livello nazionale ed internazionale pare quasi che questo avvenimento non sia mai esistito. Una purtroppo grave dimenticanza in merito che continua a perdurare, come tante altre sempre relative alla nostra citta’, Trieste.
Il primo maggio arrivarono le truppe yugoslave in citta’ a liberarci dall’ occupazione nazista, vero o no? certo che si, se i nazisti erano diventati dall’ 8 settembre 43 i nostri nuovi nemici. Oppure si vuol negare anche questa verita’? Se poi i liberatori si son comportati bellicosamente nei confronti dei fascisti rimasti in citta’ e’ tutt’ altra cosa dalla liberazione dai nazisti, oppure farebbe comodo o sarebbe piaciuto a piu’ di qualcuno che i nazisti ed i fascisti di Salo’ fossero rimasti nostri sgraditi ospiti e padroni? Ce ne siamo liberati grazie al IV Corpo d’ Armata yugoslava. Sara’ dura da mandar giu’ per quelli che ancor oggi parlano e pensano come se l’ Italia avesse vinto la guerra e non persa, ma le cose sono andate diversamente dai loro desideri, per fortuna nostra. Per farla breve l’ Italia ha perso la guerra dopo aver occupato la Slovenia e la Croazia con un regime oppressivo, aprendo 3 lager di sterminio, proibendo l’uso della lingua madre anche in pubblico( come in Sud Tirolo) e si “uccudeva ancora troppo poco” diceva il gen. Raotta a Lubiana. E che dire della nostra Risiera dove a fine guerra vennero trovati 30.000 documenti di identita’ dei cui proprietari non si seppe mai nulla? e via discorrendo. Cosa ci si poteva aspettare se non un regolamento dei conti, magari con gli interessi? E tristemente cosi’ fu, senza contare i collaborazionisti dei neri e dei rossi e le vendette, le invidie dei delatori, tristemente attivi in qualsiasi regime e troppo spesso per interessi personali.
Gli Alleati arrivarono a Trieste con 36 ore di ritardo sui titini, essi se ne stavano a Monfalcone e non a Duino in attesa di ordini su Trieste, mentre erano velocemente arrivati a Gorizia. Gli inglesi spingevano la corsa per Trieste mentre, inspiegabilmente in questo caso, gli americani erano piu’ rilassati e lenti.Cosi’ venne smentita la teoria che andava per la maggiore cioe’ che gli inglesi volessero fare un altro regalo a Tito dopo il bombardamento folle di Zara. Allora se proprio vogliamo dirla tutta, furono gli Alleati a liberarci anche dagli indigesti primi liberatori. Dell’Italia non avemmo piu’ notizie fino al ‘54 quando venne a prendere possesso e non la proprieta’ della nostra citta’. Cio’ in diritto internazionale si dice “de facto” e non “de iure”. E questa situazione internazionale durera’ fino a Osimo e forse anche oltre.
Sergio Lorenzutti